Ieri la Pieralli (corista all'Opera di Roma, sindacalista della Fials Cisal) - Pieralli, quella senza apostrofo, per intenderci - si è presentata sul palco a Piazza santi Apostoli ed ha detto cose anche sensate, come abbiamo riportato noi, senza fare il suo nome.
Oggi, però, leggiamo che lei, lei sola contro tutti - in rappresentanza di un sindacato molto molto minoritario, essendo soltanto una delle tante sigle sindacali e certamente non fra quelle con più iscritti - chiede la testa di Fuortes, che ieri, anche forse a seguito di tale richiesta, non si è presentato all'incontro programmato, dopo quello con Franceschini-topino - che mette fuori il musetto per poi subito ritirarsi quando c'è da ingaggiare una lotta od anche una semplice discussione che, in caso dovesse proprio sostenerla, preferisce Fazio, senza contraddittorio, dove la barba e la frangia gli coprono per un bel pezzo la faccia, per non mostrarvi la vergogna dipinta.
Sarebbe naturale che Fuortes si dimettesse alla fine dell'anno, perchè sarebbe umiliante per lui restare in un posto per il quale s'è beccato la merda in faccia da tutti, musicisti e non, italiani e non per la follia della cosiddetta 'esternalizzazione'. Come, con quale faccia resterebbe? nessuno gli darebbe più credito anche per cose meno complicate della gestione complessiva di un teatro, ed anche quando la crisi fosse finalmente risolta.
E' chiaro che Fuortes farebbe bene ad andarsene - lo abbiamo scritto tante volte in questi mesi. Ma certo la Pieralli non può chiedere che se ne vada proprio ora, perchè con lui Lei non vuole trattare. Come potrebbero avviarsi le trattative, da concludersi il prima possibile, se venisse a mancare un interlocutore? Si bloccherebbero, e buonanotte ai suonatori.
Dunque cerchi di ragionare la Pieralli, quella senza apostrofo, e se non ci riesce da sola, la facciano ragionare gli altri, perchè la prosopopea di una non può mandare a monte il lavoro di molti, proprio quando si aprivano spiragli di trattativa, a seguito della generale pressione e solidarietà espressa ai musicisti dell'Opera. Fra i quali, se prosegue in questo assurdo atteggiamento, Lei non è compresa.
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