Si stanno interrogando, senza sapere cosa il diretto interessato pensa, su quello che farà Carlo Fuortes, al suo ritorno dalla vacanza lontana, a Zanzibar.
Nelle passate settimane si è detto che Meloni lo 'terrebbe' alla Rai, fino ad aprile, quando sono previste scadenze importanti - bilanci - in azienda.
Adesso però, senza altro indugio, si è aperta per lui una opportunità per uscire dalla Rai e insediarsi a Firenze, dove Nardella sarebbe felice di averlo. Ma senza attendere altro tempo e soluzioni successive ma forse traumatiche.
Deve decidersi Fuortes, se accettare Firenze - lui che è il 'salvatore della patria' del melodramma, il 'portabandiera' degli 'economisti della cultura', il 'passepartout' che il ministero ha spesso usato in passato per entrare in tante fondazioni allo scopo di risanarne i bilanci, che Fuortes lo abbia veramente fatto non è dato controllare - che è la migliore che gli viene offerta oggi. Sperare di dirigere la Scala, Fuortes se lo deve togliere dalla testa, Sala non ce lo vuole e già un'altra volta, prima di chiamare Meyer, alla Scala gli hanno dato buca. E lui per non tornarsene con la coda fra le gambe, precedendo di un secondo la decisione della Scala, aveva giurato fedeltà alla Raggi che, per premiarlo, lo aveva confermato nell'incarico, che poi lasciò per volontà di Draghi che lo piazzò in Rai.
Se perde questo treno, quello cioè per Firenze, che noi da suo vecchio 'datore di lavoro' gli consigliamo di prendere a volo, dovrà attendere da disoccupato privilegiato che un nuovo giro di giostra delle poltrone di lusso venga avviato. E non è detto che in quale caso ci sia posto anche per lui.
Andarsene a Zanzibar a pochi giorni dalla chiusura di Sanremo, quando le voci sulla sua uscita dalla Rai, caldeggiata da Meloni, si fanno insistenti, può rappresentare più che un indizio della sua volontà di accettare, 'obtorto collo', l'uscita dalla Rai, prima che sia troppo tardi e che le cose si mettano non troppo bene per lui.
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