Prezzi esorbitanti e pochi posti disponibili: viaggiare in aereo da e per la Sicilia, diventa un lusso per pochi. Il caro voli si ripropone periodicamente ma quest’anno, complice l’aumento dei prezzi dettato dall'impennata del costo del carburante, è diventato un caso nazionale. Con cifre da capogiro che superano i mille euro e sono sproporzionate rispetto al tempo di percorrenza. Con il paradosso che risulta molto più economico fare un volo internazionale di lungo raggio rispetto ad uno nazionale di un’ora e mezza. Renato Schifani neo presidente della Regione è sceso in campo denunciando il “cartello” delle compagnie e chiedendo al governo di intervenire.
"Lo scandalo del caro voli che da tempo colpisce i siciliani deve trovare una risposta, immediata ed efficace. La regione Sicilia denuncerà la questione all'Antitrust - ha annunciato -. È inaccettabile che a minare il diritto alla mobilità dei cittadini sia una compagnia a capitale totalmente pubblico come Ita, impegnata in un cartello con Ryanair sulla rotta Palermo-Roma in quanto unici vettori ad operare su quel percorso”. Un primo passo la Regione lo ha già fatto: la nascita di un osservatorio permanente per il monitoraggio del traffico aereo siciliano che coinvolgerà i vertici degli aeroporti dell'Isola, le compagnie aeree e i rappresentanti dei consumatori. Quest'anno sono stati superati i livelli di traffico registrati nel periodo pre-Covid, ma, nonostante questo importante flusso, i vettori hanno deciso di ridurre il numero di voli e aumentare notevolmente i prezzi. Per tutta risposta Ita ha annunciato un incremento dei voli limitato al solo periodo natalizio. Verranno aggiunte 10 frequenze in più – per un totale di 20 voli – nei giorni che precedono il Natale per gli aeroporti di Catania e Palermo
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