Accadeva, pochi giorni fa in Lombardia che il governo regionale tagliasse i finanziamenti a istituzioni culturali di prestigio internazionale, dalla Scala al Piccolo Teatro. Ed accadeva proprio quando queste stesse istituzioni, a causa prima della pandemia e poi della guerra hanno visto crescere le spese e, purtroppo, diminuire il pubblico. E mentre si stavano lentamente e faticosamente rialzando dalla crisi che le aveva letteralmente gettate a terra.
E' accaduto, ancor più di recente che analogo provvedimento sia stato assunto dal nuovo governo inglese, e che abbia toccato - come i in Lombardia - istituzioni che appartengono alla storia della cultura inglese, dalla English National Opera al Covent Garden, all'Opera Coliseum ecc...
In ambedue i casi i rispettivi governi non hanno considerato, ad esempio, che la lenta ripresa del turismo, soprattutto internazionale, deve molto anche a queste istituzioni. In Italia è stato ufficialmente riconosciuto, ma crediamo che ciò possa valere anche per l'Inghilterra.
Come si esce da questa crisi finanziaria? In due modi. O riducendo l'attività, che però è controproducente per un verso perchè certi costi fissi di queste grandi istituzioni non si riducono riducendo l'attività.
Oppure aumentando i prezzi dei biglietti che avrebbero come effetto immediato la riduzione drastica delle possibilità di accesso di un pubblico sempre più vasto, e riservando l'attività di questi enti ad élites economiche.
Questo vuol dire disconoscere il valore culturale di questi enti, la loro funzione civile e sociale, e relegarli sempre di più nell'ambito del divertimento, un 'passatempo per ricchi'- ha inveito Tony Pappano, che ha protesto assieme a molte personalità della cultura e del teatro.
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