'Il Coro dell' Opera di Odessa che canta Va' Pensiero ci dice che ci sono pagine immortali dell' opera italiana, Verdi in particolare e non solo, che ci restituiscono emozioni forti e profonde e riescono a unire i popoli. E' la conferma del ruolo del nostro melodramma non solo come tradizione e ricchezza italiana ma come patrimonio universale, del mondo intero''. Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell' Opera di Roma e presidente della Associazione Nazionale delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, indica in questo momento di grande impatto emotivo tra le bombe che stanno devastando in Ucraina il valore della musica e del canto. ''Ci racconta - spiega in una intervista all' ANSA - che un popolo che soffre sotto una guerra che come tutte le guerre è sempre ingiusta, usa una pagina del grande melodramma italiano come strumento di ponte con gli altri popoli, di speranza, di consolazione e ribellione così come la musica può fare. Che lo usi ancora una volta un popolo oppresso vuol dire che Verdi interpretava sentimenti, valori, bisogni e urgenze dei popoli non solo di allora ma di oggi''.
La proposta della Commissione Italiana per l' Unesco di candidare il canto lirico tra i beni immateriali dell' Umanità, secondo Giambrone, ''è importante e arriva dopo tanti anni di lavoro per onorare una delle grandi tradizioni del nostro paese che non solo è la culla dove il melodramma è nato e si è sviluppato, ma è anche il luogo dove c'è una tradizione importante di pratica e di qualità di esecuzione dell' opera''. ''Bene ha fatto il ministro Franceschini - aggiunge - a ribadire il ruolo non solo del ruolo dell' opera italiana ma del canto lirico e del modo di fare opera grazie a grandi professionalità artistiche e tecniche e a grandi mestieri''. (ANSA).
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