Venerdì 30 aprile anche la Fondazione Centro Studi Doc ha partecipato all’audizione del Ministero della Cultura sul tema delle tutele dei lavoratori dello spettacolo in vista di un prossimo disegno di legge. Facciamo chiarezza sull’evoluzione del percorso di riforma di legge dello spettacolo.
I disegni e le proposte di legge depositati in Parlamento
Ad oggi, i principali disegni e proposte di legge per la riforma del settore spettacolo depositate presso il Parlamento italiano sono quattro.
Il primo è la pdl n. 2658 depositato alla Camera il 10 settembre 2020 dalle deputate Chiara Gribaudo (Pd) e Alessandra Carbonaro (M5S) e reca il titolo “Disposizioni in materia di tutela assicurativa e agevolazioni fiscali in favore dei lavoratori dello spettacolo”. Il documento mira a introdurre e regolare lo statuto del lavoro nel mondo dello spettacolo.
Il secondo è il ddl n. 2039 depositato alla Camera e al Senato il 9 dicembre 2020 rispettivamente dal senatore Francesco Verducci (Pd) e dal deputato Matteo Orfini (Pd). Il testo è intitolato: “Disposizioni in favore delle attrici e degli attori professionisti e delle produzioni teatrali, nonché istituzione del liceo delle arti e dei mestieri dello spettacolo”. Il documento mira a introdurre e regolare lo statuto del lavoro nel mondo dello spettacolo e della creatività.
- Approfondimento: venerdì 16 aprile all’incontro “Una nuova stagione. Cultura e spettacolo dopo la pandemia”, il Ministro della Cultura ha partecipato a un confronto sulla ddl Orfini-Verducci. Ha partecipato anche Chiara Chiappa, la presidente della Fondazione Centro Studi Doc (il video della conferenza a questo link).
Il terzo è il ddl n. 2090 depositato al Senato il 9 marzo 2021 dalla senatrice Lucia Borgonzoni (Lega), ora sottosegretaria alla Cultura. Il testo è dedicato a “Disposizioni in favore delle attrici e degli attori professionisti e delle produzioni teatrali, nonché istituzione del liceo delle arti e dei mestieri dello spettacolo”. Il documento è dedicato agli attori.
Il quarto è il ddl n. 2127 depositato al Senato il 10 marzo 2021 dalla Commissione Cultura. Il testo è a prima firma del presidente della Commissione, Riccardo Nencini (IV – PSI), ed è stato sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza Andrea Cangini (FI), Danila De Lucia (M5S), Albert Laniece (Autonomie), Roberto Rampi (Pd), Maria Saponara (Lega) e Daniela Sbrollini (Iv-Psi), ai quali successivamente si è aggiunto anche Antonio Iannone (Fdi). Il disegno di legge è dedicato a “Disposizioni sul riconoscimento della figura professionale dell'artista e sul settore creativo” (a questo link il testo). Il documento mira a riformare tutto il sistema del mondo dello spettacolo e della creatività. Si tratta dell’unico ddl che ha iniziato l’iter parlamentare.
- Approfondimento: giovedì 15 aprile all’incontro “Il lungo viaggio del riconoscimento delle professioni culturali e creative: la nuova proposta di legge” si sono approfonditi gli obiettivi del ddl 2127 con il relatore Roberto Rampi e Alessandra Carbonaro. A moderare l’incontro Chiara Chiappa, la presidente della Fondazione Centro Studi Doc (a questo link il video dell’incontro).
I risultati dell’indagine conoscitiva in materia di lavoro e previdenza nel settore dello spettacolo
Mercoledì 21 aprile è stato approvato all’unanimità dalle commissioni Cultura e Lavoro alla Camera il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sui lavoratori dello spettacolo promossa da Alessandra Carbonaro (M5S).
Il documento è il risultato di un’indagine iniziata ancora nel 2019 ed è stata portata avanti per tutto il 2020. Esso offre un importante spaccato delle condizioni di lavoro dei professionisti dello spettacolo.
Un capitolo intero è dedicato alle proposte di riforma raccolte tra gli operatori del settore.
L’accelerata voluta del Ministero della Cultura
Il 4 marzo il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha annunciato l’intenzione di fare un disegno di legge collegato alla legge di Bilancio 2021. L’obiettivo è quello di riaprire la delega prevista dalla legge 175 del 2017 in materia di spettacolo per la realizzazione di un Codice dello Spettacolo e concludere in tempi brevi il lavoro iniziato nel 2017.
Per questa ragione, il Ministero della Cultura, dopo aver insediato il gruppo di lavoro dedicato lo scorso 30 marzo, ha avviato audizioni sul tema delle tutele dei lavoratori dello spettacolo per un disegno di legge.
Giovedì 29 aprile e venerdì 30 aprile 2021, il direttore generale dello Spettacolo Antonio Parente insieme a Lorenzo Casini, capo di Gabinetto del Ministero della cultura, hanno audito associazioni e organizzazioni del settore spettacolo in relazione a uno specifico documento di consultazione.
Anche la Fondazione Centro Studi Doc è stata invitata a partecipare e venerdì 30 aprile è intervenuta la direttrice Francesca Martinelli (a questo link l’intervento completo).
Il disegno di legge mira a introdurre lo statuto del lavoro nello spettacolo e nel settore creativo. Durante l’audizione è stato dichiarato che il disegno di legge sul quale Ministero sta lavorando è basato sull’impianto del ddl Orfini-Verducci. Inoltre, il Ministro Dario Franceschini ha dichiarato che terrà conto anche dell’indagine conoscitiva promossa dalla deputata Carbonaro.
Le proposte di riforma della Fondazione Centro Studi Doc
La Fondazione Centro Studi Doc ha messo a disposizione del Ministero, dei parlamentari e dei membri del gruppo di lavoro del MIC, le competenze che il centro di ricerca ha sviluppato in merito ai diritti dei lavoratori discontinui e dello spettacolo.
Sono anni che la Fondazione Centro Studi Doc lavora su questi temi. Il primo pacchetto di proposte è stato presentato insieme alla campagna Moltiplica la Musica presentate nel novembre 2019 alla Milano Music Week.
Le proposte sono state poi elaborate nel corso del 2020 confluendo in parte nella campagna #nessunoescluso lanciata il 28 febbraio.
Nel corso del 2020, la Fondazione Centro Studi Doc ha poi partecipato attivamente anche al Forum Arte e Spettacolo, e il confronto con le oltre 70 realtà del FAS ha permesso di arricchire e migliorare le prospettive del centro studi.
Nessun commento:
Posta un commento