Aria di primavera e di nuovi incontri musicali con il pubblico finalmente in sala per Santa Cecilia che, dopo il grande successo del concerto di apertura del 26 aprile con Antonio Pappano sul podio dell'Orchestra per una serata dedicata ai volontari della Croce Rossa, propone un cartellone di sei appuntamenti, dal 13 maggio al 12 giugno, nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma.
Si comincia giovedì 13 maggio alle 19:30 (venerdì 14 alla stessa ora e sabato 15 alle 18) con la pianista Beatrice Rana, molto amata dal pubblico dell'Accademia Nazionale, con il Concerto per pianoforte n. 1 di Brahms. Per l'occasione, debutta sul podio dell'Orchestra il direttore inglese Alpesh Chauhan che dirigerà anche la Sinfonia n. 6 di Šostakovič.
Si prosegue con due concerti del Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto da Piero Monti, sabato 22 maggio. Il primo, alle 17, "Un italiano a Parigi - Rossini & C." dedicato a musiche di Rossini, Meyerbeer e Gounod.
Il secondo, alle 19.30 dal titolo "Vienna VS Budapest - J. Brahms, Valzer e Czarde" presenta musiche di Brahms.
Il 26 maggio alle 19.30 (repliche 27 e 28 alla stessa) Carlo Rizzari dirigerà Orchestra e Coro di Santa Cecilia nel Nachtlied op.108 di Schumann e nella la Sinfonia n. 1 di Mendelssohn.
Apre la serata il primo clarinetto dell'Orchestra ceciliana Alessandro Carbonare con il Concerto per clarinetto n. 2 di Carl Maria von Weber.
Concerto unico il 5 giugno alle 18, per il ritorno del giovane direttore Jakub Hrůša che guiderà l'Orchestra nella Sinfonia n. 8 di Dvořák e nel Concerto per violino di Brahms con il violinista armeno Sergej Khachatryan.
L'ultimo appuntamento di giugno, giovedì 10 alle 19.30 (repliche l'11 alle 19.30 e il 12 alle 18) è con il direttore giapponese Kazuki Yamada con la Sinfonia n. 2 di Rachmaninoff e il Concerto per violoncello n. 1 di Haydn, con il primo violoncello dell'Orchestra di Santa Cecilia Luigi Piovano.
Biglietti per i concerti sinfonici da 19 a 52 euro, per i concerti del coro da 18 a 38 euro. (ANSA).
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P.S.
Vabbè che si ricomincia dopo mesi di chiusura, e vabbè anche che i posti disponibili per ciascun concerto sono infinitamente meno di quelli disponibili, però i biglietti non possono costare troppo! L'Accademia, che si rivolge sempre al pubblico con l'appellativo 'Caro pubblico', si dimostra nei suoi confronti, purtroppo, Accademia 'cara'. E' sbagliato volersi rifare sui cittadini che 'temerari' per primi ricominciano a frequentare le sale da concerto, quando la pandemia non è ancora sconfitta! (P.A.)
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