martedì 6 aprile 2021

Teatro dell'Opera e Santa Cecilia. I rispettivi vertici si comportano come quegli inqualificabili politici che non rispondono alle domande dei giornalisti

L'altro ieri il Corriere dava per certo, mentre Repubblica ancora in forma  dubitativa, che uscito Pappano da Santa Cecilia  nel 2023, al suo posto arriverà Gatti, ed il posto di Gatti, che termina il suo primo mandato da direttore musicale all'Opera di Roma alla fine del 2021, lo prenderà Mariotti.

 Chiunque si aspetta, dopo tali notizie, che le due istituzioni - FINANZIATE CON DENARO PUBBLICO, ma loro se lo dimenticano!!!!! -  vengano fuori con un comunicato che smentisca, o che dica che le cose non sono ancora certe, oppure che i passaggi verranno ufficialmente annunciati in data...

 E invece no, silenzio assoluto, convinti di essere nel giusto non rispondendo alle domande che il pubblico si sta facendo: è vero o no ciò che si è letto? 

Ma certo che è vero, perchè a Cappelli - che i due passaggi li dava per certi - le notizie chi gliele ha date, se non qualcuno dell'Opera e di Santa Cecilia e non certo noi?  E, assai più verosimilmente, Fuortes e dall'Ongaro in  prima persona o qualcuno in loro vece? Certamente, a rigor di logica, non sono stati i diretti interessati - Gatti e Mariotti - che magari con una anticipazione non autorizzata avrebbero potuto infastidire i due capi. Perciò il loro comportamento è VERGOGNOSO; e non è l'unica occasione nè la prima in cui si comportano come se l'Opera e l'Accademia fossero una loro proprietà, di cui dispongono a loro piacimento, senza dover dar conto a nessuno.

 Fosse in mio potere li  avrei mandati a casa seduta stante. E non sarebbe stata la prima volta, perché di ragioni, ugualmente vergognose per loro, ve ne sarebbero a sufficienza. Purtroppo ci siamo abituati a tutto, anche a quegli analfabeti e repellenti politici che, interpellati in pubblico da giornalisti su questioni di pubblico interesse, fanno il voto del silenzio! 

 

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