Nell'ultimo anno la raccolta differenziata di carta e cartone ha tenuto grazie all'incremento della raccolta domestica: le nuove modalità di consumo e la crescita di ecommerce e food delivery hanno determinato un aumento del 22% della quantità di imballaggi presenti nella raccolta urbana di carta e cartone.
Il 62,4% degli italiani ha differenziato in maniera ancora più attenta carta e cartone proprio durante il periodo della pandemia. La pandemia e la spinta verso l'ecommerce hanno poi prodotto un notevole aumento nell'utilizzo di imballaggi, soprattutto in carta e cartone (impiegati per il 92% dei prodotti spediti, secondo i numeri dell'Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri). È quanto emerge dai dati diffusi da Comieco, il Consorzio per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, in occasione della Paper Week, una settimana di appuntamenti digitali fino al 18 aprile pensati per approfondire i diversi aspetti legati al riciclo di carta e cartone e mostrare cosa succede ai materiali cellulosici conferiti correttamente alla raccolta differenziata.
Tra i primi per tasso di riciclo
“L'Italia - spiega Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco - è già tra i primi paesi in Europa per tasso di riciclo di imballaggi, che nel 2019 si è attestato all’81%, e la raccolta differenziata urbana è cresciuta continuamente negli anni raggiungendo i 3,5 milioni di tonnellate nel 2019. Ma questo non deve essere un traguardo, bensì un punto di partenza per fare ancora meglio: sfruttando le risorse del Recovery Fund, per esempio, si potrebbero fare investimenti mirati a colmare il divario tra nord e sud nella gestione della raccolta differenziata, intercettando un potenziale di almeno altre 800.000 tonnellate di carta e cartone".
Tre obiettivi per il Recovery Fund
La filiera, tramite “la Carta per il #RecoveryPlan”, ha presentato nei mesi scorsi le sue proposte per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (il PNRR). Secondo Montalbetti "le proposte formulate dalla filiera della carta per l'utilizzo di tali risorse si muovono principalmente lungo tre direttrici. La prima è mettere la filiera nella condizione di aumentare la capacità di riciclo della carta da riciclare da parte delle cartiere e degli scarti al servizio dell'ambiente e dell’efficienza energetica". La seconda proposta "è quella di promuovere la ricerca e lo sviluppo a livello industriale di nuovi processi e nuovi prodotti necessari a sostituire quelli impattanti sull’ambiente". La terza proposta "riguarda lo sviluppo ulteriore della digitalizzazione per migliorare la logistica e la tracciabilità dei rifiuti e degli scarti, introducendo anche degli incentivi per investimenti aziendali in infrastrutture digitali al fine di ottimizzare la logistica dei flussi di carta da riciclare e la tracciabilità, facilitando il riciclo delle diverse frazioni".
Un'abitudine quotidiana
Intanto per 9 italiani su 10 la raccolta differenziata di carta e cartone è diventata un'abitudine quotidiana che si è consolidata proprio durante la pandemia. "Sicuramente c'è ancora ampio margine di miglioramento e per questo è necessario il contributo di tutti: dal singolo cittadino che conferisce correttamente i rifiuti, evitando errori apparentemente banali ma che possono compromettere il ciclo del riciclo, fino all'intervento dello Stato e lo stanziamento di risorse economiche per lo sviluppo dell'intera filiera".
I comuni più virtuosi
Nel 2019, secondo i dati contenuti nel 25 Rapporto Annuale di Comieco, le province italiane che si sono dimostrate più virtuose nel riciclo di carta e cartone, a livello di quantitativo raccolto per singolo abitante, sono state quelle di Prato, Reggio Emilia e Rimini. I cittadini di queste province "hanno mostrato di sapere fare bene la raccolta differenziata di carta e cartone, superando ampiamente la media nazionale di 57,5 kg/abitante. Con una raccolta totale, rispettivamente, di 41.325, 57.676 e 34.889 tonnellate di carta e cartone, la raccolta pro-capite di Prato, Reggio Emilia e Rimini, infatti, si è attestata a 163,3 kg, 107,2 kg e 100,8 kg per abitante".
La transizione verso un nuovo modello
Il tema della transizione verso un modello di economia circolare rimane una delle priorità delle nostre economie. La filiera della carta e del cartone, con un tasso di circolarità (il rapporto tra materie prime secondarie e la produzione di carta e cartoni) pari al 57% e un tasso di riciclo degli imballaggi pari all’81%, "dà un significativo contributo" alla transizione ecologica e allo sviluppo di modelli industriali ancora più efficienti, sostenibili e tecnologici, mirati al risparmio energetico e alla riduzione di emissioni di CO2.
Il food
Secondo Comieco poi le preoccupazioni legate all’igiene dei prodotti acquistati hanno spinto la richiesta di prodotti alimentari confezionati: in conseguenza della pandemia il 33% degli italiani ha incrementato l’acquisto di prodotti confezionati "e - si sottolinea - tra tutti i tipi di packaging, quello in carta e cartone è considerato uno dei più sicuri e igienici".
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