Sono oltre tre milioni gli italiani che continuano a lavorare nella filiera alimentare, dalle campagne alle industrie fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati, per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti, secondo cui non è necessario fare scorte di cibo e bevande.
L’approvvigionamento alimentare – sottolinea la Coldiretti – è assicurato in Italia grazie al lavoro di 740 mila aziende agricole e stalle, 70 mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione con 230 mila punti vendita tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica.
Un impegno quotidiano senza sosta che deve fare i conti con la chiusura di bar e ristoranti ma che ha dimostrato, secondo la Coldiretti, la sua efficienza durante la prima ondata del virus Covid-19 quando non è mai mancato il cibo sugli scaffali e nelle dispense delle famiglie.
Occorre dunque evitare inutili file che – precisa la Coldiretti - favoriscono gli assembramenti ed aumentano il rischio della diffusione del contagio ma anche mettono inutilmente sotto stress il sistema dei rifornimenti e i lavoratori coinvolti.
Con l’attuale emergenza l’invito di Coldiretti alla distribuzione commerciale è quello di privilegiare sugli scaffali prodotti Made in Italy duramente colpiti dalla chiusura anticipata alle 18,00 della ristorazione che ha un effetto negativo a cascata sull’agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di oltre un miliardo per le mancate vendite di cibo e bevande nel solo mese di applicazione delle misure di contenimento.
Un drastico crollo dell’attività che – sottolinea la Coldiretti – pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo, la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.
“Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure come la decontribuzione protratte anche per le prossime scadenze superando il limite degli aiuti di stato” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere a cittadini ed operatori economici di aderire con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano
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