martedì 27 ottobre 2020

Pregliasco si augura che Covid e Influenza non si sovrappongano al momento del picco della seconda, mandando in tilt gli ospedali ( Notizie.it)

 La presenza contemporanea di Covid-19 e influenza nei mesi invernali potrebbe mandare in tilt gli ospedali. I sintomi, infatti, sono gli stessi e in molti stanno andando nel panico. A lanciare l’allarme è il virologo Fabrizio Pregliasco, il quale ha invitato la popolazione a non recarsi presso le strutture sanitarie se non si presentano sintomi gravi.

 

Il picco epidemico dell’influenza, lo scorso anno, è stato raggiunto nella quinta settimana. In quel periodo si è registrato un 30-40% di accessi in più al pronto soccorso. Tra gennaio e febbraio, dunque, gli ospedali potrebbero andare in tilt. I posti, infatti, sono già limitati a causa della diffusione del Covid-19.

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, ha avvertito la popolazione: “Dobbiamo dare un messaggio chiaro, fondamentale. Non bisogna – dice – rivolgersi subito tutti in pronto soccorso al primo sintomo influenzale. È vero: spesso i sintomi di influenza e del Covid sono simili ma un medico di famiglia può distinguerli. In questa fase così delicata dobbiamo usare tutti il buon senso e reagire in base all’intensità della sintomatologia che sia Covid oppure no. Stiamo ricevendo una continua richiesta tamponi e rischiamo che non ce ne sono per chi ne ha davvero bisogno. Nei prossimi mesi il mescolamento dei contagi ci sarà e potrebbe intasare tutto, sarà difficile da gestire per questo occorre valutare i sintomi con il proprio medico di famiglia. Inoltre voglio sottolineare che le forme di Covid possono essere anche lievi e quindi possono essere trattate anche a casa“.

 

“Speriamo – continua il virologo – che avvenga anche in Italia quanto accaduto in Australia: per contenere il Covid sono riusciti a contenere anche la stagione influenzale che è stata decisamente tranquilla rispetto al passato. La mascherina serve anche a questo“.

 

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