Ieri, in apertura della rubrica della 'posta', il giornale diretto da Travaglio riproduceva una barzelletta, in forma di lettera, inviata da un lettore sostenitore della ricandidatura della Raggi. Alla sindaca l'autore della barzelletta di cambiare responsabile della comunicazione. Perchè - argomentava, togliendo mordente alla ilarità che intendeva suscitare - la Raggi in questi anni ha fatto per Roma quello che negli ultimi trent'anni non hanno fatto i sindaci che l'hanno preceduta.Cioè?
Ha risolto il problema dei trasporti - togliendo di mezzo col fuoco i bus che altrui non hanno rottamato; ha evitato che mezzaroma - vi dice qualcosa questo cognome? - venisse cementificata lasciando crescere l'erba ovunque e trasformando perciò la città in un bosco, e dunque in suolo non edificabile; ha stoccato i rifiuti in ogni dove della Capitale, per ricavarne energia nel prossimo futuro; ha asfaltato milioni di km di strade, superando in quantità quello che avevano fatto i romani, senza asfalto; ha tappato una per una tante buche, onde evitare che il sottosuolo ricco di reperti venisse depredato; ha chiuso le stazioni della metropolitana per evitare crisi d'asma; ha fermato scale mobili ovunque, per far fare ginnastica ai cittadini pigri ecc... ecc...
Ma allora perché ce l'hanno tutti con Lei, al punto che guardano male alla sua ricandidatura, fortemente appoggiata dal Fatto? Perché 'il suo problema è la comunicazione'.
E la barzelletta conclude con un invito al giornale satirico di Travaglio: faccia una campagna per riportare 'con equidistanza il suo pensiero e la sua azione'. Detto fatto.
Per questo Travaglio vede come fumo negli occhi Calenda, candidato sindaco, perchè RAGGI ha 'IL DOVERE DI PROVARE AD ANDARE OLTRE, VISTO CHE IN CINQUE ANNI E' RIUSCITA A FERMARE LA CORSA VERSO L'ABISSO DI ROMA'.
Che è poi il sunto della precedente barzelletta, apparsa sempre sul giornale di Travaglio: Io ( Raggi) ho imbandito la tavola, non permetterò che vi si siedano intorno altri, a mangiarsi tutto quello che ho apparecchiato".
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