La Corte di giustizia dell'Ue con sede a Lussemburgo è intervenuta sul taglio dei vitalizi, respingendo il ricorso presentato da alcuni ex europarlamentari italiani che avevano avuto una riduzione del loro trattamento. I giudici hanno ritenuto il ricorso "irricevibile".
Con i loro ricorsi i ricorrenti, ex membri del Parlamento europeo eletti in Italia, o i loro superstiti, avevano chiesto al Tribunale di annullare le decisioni del Parlamento Ue che adeguano il calcolo della loro pensione di anzianità o di reversibilità al calcolo dell'importo delle pensioni percepite dai membri della Camera della Repubblica italiana. L'elenco dei ricorrenti non è visibile per motivi di riservatezza. La sentenza è stata emessa lo scorso 15 ottobre.
"Per i giudici dell'alta Corte europea il taglio dei vitalizi deciso in Italia su proposta del Movimento 5 Stelle, e che si è ripercosso anche sui trattamenti degli ex eurodeputati italiani, è assolutamente legittimo e incontestabile non solo dal punto di vista giuridico, ma anche da quello politico perché rientra tra le decisioni che uno Stato può e anzi deve prendere per risparmiare risorse pubbliche in un momento di grave crisi economica. Questa sentenza, seguita al ricorso degli ex eurodeputati italiani, conferma il valore politico della battaglia portata avanti e vinta dal Movimento 5 Stelle contro questo odioso privilegio di casta". Lo dichiarano in una nota congiunta i senatori M5S della Commissione Politiche Ue di Palazzo Madama.
"Il tribunale UE di Lussemburgo respinge il ricorso contro il taglio vitalizi degli ex europarlamentari. Ci provano in tutti i modi a ristabilire il privilegio, ma la validità del nostro atto viene ribadita. Tagliare certi costi, soprattutto in periodi come questo, e' un imperativo". Cosi' su Twitter il deputato questore M5S Francesco D'Uva.
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