Un rischio per la sicurezza nazionale". Così la speaker della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi ha commentato le ultime rivelazioni del New York Times - ultima puntata di una lunga inchiesta sulle tasse di Trump - secondo cui il presidente americano avrebbe un conto corrente in Cina col quale ha pagato le tasse nel paese del dragone negli stessi anni in cui versava pochi spiccioli negli Stati Uniti.
Accuse ai Biden - Che sia o meno un rischio per la sicurezza - il che è tutto da dimostrare - di certo a due settimane dalle elezioni lo scoop rischia di essere un grave danno d'immagine per Trump, che fin qui ha sempre accusato Biden e la sua famiglia di vicinanza col regime di Pechino. Una delle ultime accuse rivolte al figlio di Joe, Hunter, dopo le vicissitudini ucraine, è infatti di aver aperto un conto in banca con un affarista cinese.
Quasi 200mila dollari - Ora però si scopre che un conto in un istituto di credito cinese intestato alla Trump International Hotels Management Llc. ha versato al fisco 188.561 dollari tra il 2013 e il 2015. Banche cinesi che - come non ha mancato di sottolineare la Pelosi - sono note per avere stretti rapporti col governo di Pechino. La Cina è quindi la terza nazione straniera in cui Trump ha un deposito, dopo la Gran Bretagna e l'Irlanda.
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