Non vogliamo esser scambiato per 'salvinista', di quelli cioè che 'Italia first' ad ogni costo; perchè Salvini ci fa allergia perfino in fotografia.
Lo premettiamo perchè il nostro, qualche giorno fa, s'è fatto vedere al Lido di Venezia con la fidanzata, giustificando la sua trasferta con 'un festival italiano, un film italiano, interpreti italiani'. E solo per questo. Non per portare a spasso la fidanzata, mano nella mano e sbaciucchiarla in pubblico.
Noi protestiamo per un caso, nel quale la presenza di un musicista italiano sarebbe stata molto opportuna, e non c'è stata.
A Ravenna, dove c'è la sua tomba, si avviavano alcuni giorni fa le celebrazioni in onore del sommo poeta Dante Alighieri, alla presenza del Capo dello Stato, Mattarella; celebrazioni che si concluderanno l'anno prossimo.
Nel corso della giornata inaugurale c'era posto,vivaddio, anche per la musica, vocale e strumentale. Per quella vocale s'era provveduto a scritturare un coro 'madrigalistico' che ha riproposto brani della grande polifonia rinascimentale ispirata a testi danteschi.
Per la musica strumentale assai opportunamente, si è pensato di far ascoltare un celebre brano pianistico di Franz Liszt, intitolato 'Dopo una lettura di Dante', affidandone l'esecuzione ad una pianista russa, Yulianna Andreeva, che nel 2010 aveva vinto il celebre concorso chopiniano di Varsavia, in Italia neppure così nota.
Secondo noi, invece, sarebbe stato molto più opportuno, quasi d'obbligo, ricorrere ad un interprete italiano, scelto fra quelli che del pianismo lisztiano hanno fatto il loro repertorio d'elezione. Un nome per tutti, Giovanni Bellucci.
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