Marco Travaglio attacca, Alessandro Di Battista risponde. Lo scontro è stato innescato da un editoriale del direttore del 'Fatto Quotidiano'. "Alessandro Di Battista che non fa un solo comizio per il Sì al referendum, ma arringa la folla pentastellata di Bari contro il mio consiglio agli elettori 5Stelle toscani e pugliesi di 'turarsi il naso e votare disgiunto' mette tristezza. E ricorda il compagno Antonio: il comunista di Avanzi interpretato da Antonello Fassari che nel 1993 si risvegliava dopo vent' anni di coma e non ritrovava più nulla del suo piccolo mondo antico, tranne i Pooh", scrive Travaglio.
La replica di Di Battista è arrivata via social: "Stamattina Marco Travaglio mi dedica un editoriale al vetriolo. Evidentemente il fatto che mi sia scagliato contro la logica di votare 'turandosi il naso' l'ha fatto indispettire. Travaglio invita gli elettori del Movimento 5 Stelle a votare disgiunto tappandosi le narici. Più precisamente invita i pugliesi a votare Emiliano. Io no", scrive Di Battista in un lungo post su Facebook in cui ribadisce il suo no al voto disgiunto alle regionali.
"Travaglio compie voli pindarici per lanciarmi addosso il suo J'accuse. Mi descrive un nostalgico dell'opposizione e sostiene che, fosse stato per me, il Movimento sarebbe ancora in piazza ad abbaiare alla luna", spiega l'ex deputato del M5s.
"Come sapete collaboro con il Fatto. Scrivo reportage su questioni di politica internazionale. Il fatto che il Direttore del giornale che pubblica i miei pezzi mi attacchi in questo modo è comunque un bel segnale. Travaglio è persona perbene e decine di volte sono stato d'accordo con lui. Oggi no. Travaglio ha le sue idee, io le mie e le idee sono idee, non dogmi, così come i giornali sono giornali, non il Vangelo", sottolinea Di Battista. (AdnKronos)
Nessun commento:
Posta un commento