Con ogni probabilità un vaccino sicuro ed efficace contro il Covid-19 sarà disponibile all’inizio del prossimo anno. Anzi, ce ne sarà forse più d’uno”. Le parole di Bill Gates al Corriere della sera non sono solo una speranza ma anche un monito: “Occorre assicurarsi che vi sia l’effettiva capacità di produrre miliardi di dosi di vaccino, trovare i finanziamenti per realizzarla e individuare le strategie più idonee per la sua distribuzione”.
I nuovi modelli di previsione elaborati dalla Northeastern University ci aiutano a capire che cosa accade se la distribuzione del vaccino è così disuguale. I ricercatori hanno analizzato due possibili scenari. Nel primo, i vaccini vengono distribuiti a tutti i Paesi in base al numero degli abitanti. Nel secondo, troviamo una situazione che si avvicina di molto a ciò che sta accadendo in questi giorni, ovvero che i cinquanta Paesi più ricchi del pianeta avranno a disposizione i primi due miliardi di dosi di vaccino. In questo scenario, il virus continuerà a diffondersi incontrollato per quattro mesi in tre quarti del globo. E vedremo raddoppiare il numero delle vittime...
E malgrado il loro surplus di vaccini, anche le nazioni ricche rischiano di infettarsi nuovamente, perché non tutti saranno disposti a vaccinarsi. L’unico modo per eliminare la minaccia di questa malattia in qualche luogo è quello di eliminarla in tutti i luoghi.
Una volta assicurata la capacità produttiva e reperiti i finanziamenti, occorre rafforzare i servizi sanitari, per garantire personale e infrastrutture in grado di distribuire i vaccini alla popolazione mondiale. Abbiamo molto da imparare dagli sforzi tuttora in corso per eradicare la poliomielite.
In altre parole, la battaglia per sconfiggere il Covid-19 ci consentirà di mettere in piedi un sistema che potrebbe ridurre il rischio di nuove pandemie negli anni a venire.
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