Secondo il bollettino di oggi, sabato 14 marzo, dell'emergenza Coronavirus in Italia i casi positivi sono 17.750, per un totale di 21.157. Di questi, 1.966 sono guariti e 1.441 sono deceduti. Lo ha comunicato il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso del consueto punto stampa delle 18.
Dei contagiati, 7.860 si trovano in isolamento domiciliare, 8.372 sono ricoverati in ospedale e 1518 si trovano nel reparto di terapia intensiva, sempre il 10% del totale, come sottolinea Borrelli.
Le regioni più colpite sono ancora una volta la Lombardia, l'Emilia-Romagna e il Veneto, le uniche tre che hanno superato i mille casi di contagio.
In totale i contagi sono aumentati quasi di 3.500 unità – contando anche decessi e guariti – rispetto alla giornata di ieri. I guariti sono aumentati del 36,7% nelle ultime 24 ore, mentre i morti del 12,8%. Il numero dei malati è invece cresciuto del 18,6%.
Il numero dei nuovi decessi è di 175 persone, come spiegato da Borrelli. E si tratta del tasso più basso mai registrato fino a questo momento, come precisato dallo stesso capo della Protezione Civile.
I guariti sono invece 527 in più. Borrelli chiede anche di evitare le polemiche durante la conferenza stampa quotidiana: "Ci sono in corso polemiche destituite di ogni fondamento e quindi mi auguro che anche da parte di tutte le restanti istituzioni ci possa esser coesione. Siamo di fronte ad una grande pandemia, dobbiamo lavorare tutti insieme senza polemiche".
Borrelli parla anche della mancanza di mascherine: "Il fabbisogno è su base mensile ed è di circa 90 milioni di mascherine complessivamente. Noi abbiamo effettuato contratti per oltre 55 milioni di mascherine. Al momento, al 14 marzo, ne abbiamo consegnate più di 5 milioni e abbiamo anche registrato 20 milioni di mascherine che avevamo contrattualizzato e poi non sono arrivate.
Quello che si sta verificando in tutto il mondo è una chiusura delle frontiere all’esportazione: India, Romania, Russia erano mercati nei quali avevamo recuperato mascherine e hanno chiuso, così come ha fatto la Francia, le frontiere per l’esportazione. Quindi il lavoro che stiamo facendo noi e che fanno le Regioni è faticoso, si lavora fino a notte tarda e poi magari non si ricevono conferme per gli ordini emessi. È un problema non solo italiano, ma internazionale. E anche i colleghi delle Regioni stanno avendo grosse difficoltà".
Borrelli risponde anche a chi gli chiede se i presidenti di Regione possano decidere di mettere in quarantena o di assumere iniziative più restrittive per le persone che tornano nei loro territori dalle zone più colpite, come annunciato in Molise:
“La possibilità per i governatori di utilizzare misure restrittive ulteriori c’è, ma è importante confidare nel comportamento dei singoli. Questo è quello che auspico”.
Per quanto riguarda invece i contagiati, Fortunato D’Ancona dell’Istituto Superiore di Sanità ribadisce che c’è un alto numero di infetti tra gli operatori sanitari. Poi parla della letalità negli anziani, che non dipende – sottolinea – “dall’assistenza sanitaria”.
( https://www.fanpage.it)
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