Nove pagine. Per provare a districarsi tra migliaia di messaggi e notizie sparsi su Internet che vogliono diffondere «confusione, panico, paura» legati al Coronavirus.
L’Unione Europea è convinta che la Russia stia mettendo in campo le stesse armi digitali già dispiegate durante le campagne di disinformazione attorno a referendum sulla Brexit britannica, alle rivolte dei gilet gialli in Francia o per la sistematica diffamazione dei Caschi Blu in Siria, il gruppo di pronto soccorso creato nelle aree controllate dai ribelli (Mosca è intervenuta militarmente in sostegno del regime di Bashar Assad).
Il dossier – redatto dal Servizio europeo per l’azione esterna, porta la data di due giorni fa ed è stato rivelato dal quotidiano Financial Times – illustra i tentativi di sfruttare le reazioni dei cittadini europei alla pandemia: «L’obiettivo globale del Cremlino è quello di aggravare la crisi nei Paesi occidentali minando la fiducia nel sistema sanitario nazionale e ostacolando così una risposta efficace all’emergenza». Implicati nella disinformatia sarebbero gli stessi account (legati alla struttura statale russa) già usati in altre operazioni: dal 22 gennaio pubblicano messaggi in italiano, inglese, spagnolo, tedesco, francese.
Tra gli esempi: in Italia puntano a esasperare la sfiducia verso la capacità del governo di gestire l’epidemia, mentre in Spagna «diffondono storie apocalittiche e accusano i capitalisti di voler avvantaggiarsi del caos causato dal virus». Allo stesso tempo esaltano la leadership del presidente Vladimir Putin e le sue decisioni per contenere la diffusione dell’infezione. Lo scopo generale è spingere la gente «a non fidarsi di fonti d’informazione attendibili».
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