Dalla moda alle mascherine - A Miranda (Isernia), Modaimpresa, da anni impegnata nella realizzazione di capi di abbigliamento per la moda, ha deciso di riconvertire la sua produzione e si dedica ora alle mascherine protettive con filtro. L'azienda molisana riuscirà a garantire 10mila mascherine al giorno in lotti da 500 pezzi ciascuno. L'intera produzione sarà possibile grazie a 75 sarte, tra personale interno e indotto locale: sarà utilizzato cotone lavabile con un filtro interno estraibile e riutilizzabile in seguito a disinfezione con alcol o altro disinfettante. "Abbiamo deciso di affiancare alle collezioni per i vari brand la produzione delle mascherine - spiega il ceo Romolo D'Orazio - cercando di contrastare casi di speculazione su materiali che devono essere disponibili"..
Tessitura per l'emergenza - A Melpignano (Lecce) i dipendenti della tessitura di Salento Industriale, dove di solito si lavorano stoffe per abbigliamento e accessori, hanno chiesto al gruppo Canepa di riconvertire la produzione per rispondere all'appello del governo per le mascherine. Con un parco macchine di 96 telai, la tessitura è tra le più grandi d'Italia. In un paio di giorni sono stati realizzati alcuni campioni che saranno consegnati all'Unità di crisi della Regione Puglia per ottenere la certificazione.
Gel disinfettante in Francia - Oltre confine, il gruppo francese Lvmh, noto per alcuni brand della moda come Louis Vuitton, Dior e Fendi, ha già annunciato che dedicherà in Francia la sua unità profumi e cosmetici a produrre esclusivamente il gel disinfettante da distribuire in tutto il territorio francese.
E lo stesso sta accadendo anche in Cina dove, grazie agli incentivi del governo, numerosi stabilimenti hanno trasformato la loro produzione. Migliaia di aziende, tra cui grandi case automobilistiche come Byd e Gac, hanno creato nuove linee per produrre mascherine e tessuti filtranti.
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