venerdì 20 marzo 2020

Il Governo ed il Paese si interrogano sulla proroga delle attuali misure restrittive o sul loro inasprimento, solo Salvini ha certezze., anche dissentendo da quelle dei governatori leghisti

Scuole, supermercati, negozi, ma anche sport e passeggiate. L’arrivo di una nuove restrizioni sembra ormai essere questione di ore. Il decreto che impone a di restare a casa e limitare il più possibile gli spostamenti scade mercoledì 25 marzo, ma il Governo sembra intenzionato ad anticipare i tempi, varando nuove regole di comportamento per cercare di rallentare la diffusione del coronavirus e dare un po’ di respiro agli ospedali, molti dei quali – soprattutto al Nord – ormai allo stremo.
A Palazzo Chigi si sta discutendo sul da farsi: la proroga delle attuali restrizioni è data ormai per scontata, mentre il dibattito si sta imperniando sulle possibili nuove le limitazioni da applicare, ascoltando le richieste (in alcuni casi molto diverse) delle Regioni e chiedendo il parere degli esperti del Comitato Scientifico. Cerchiamo dunque di capire quali sono gli scenari e le ultime novità.

ESERCITO IN STRADA

Dal 20 marzo  in Campania e Sicilia, ma anche a Milano, si vedono già i primi soldati in strada. Potrebbe essere solo l’Inizio. Previsto l’arrivo di altri 7.000 uomini distribuiti nei vari territori del Paese, Lombardia e Roma in primis, ma a disposizione ci sarebbero ulteriori 13mila soldati. 
Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha dato “piena disponibilità all’utilizzo dei militari impegnati in Strade Sicure per la gestione dell’emergenza coronavirus. Le Forze Armate sono pronte a fare la loro parte, come già stanno facendo sia sul fronte sanitario che nel controllo del territorio”. Il loro compito sarà quello di garantire il controllo capillare del territorio, dando una mano a polizia e carabinieri impegnati a stanare chi viola le regole. Ad oggi, occorre ricordarlo, sono più di 200mila le persone controllate e 9.407 quelle denunciate. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 99.806, denunciati 205 esercenti e sospesa l’attività di 21 esercizi.

SUPERMERCATI

Alcuni chiedono di tenere chiusi i supermercati di domenica, altri ampliano la chiusura a tutto il weekend. Ci sono proposte che si concentrano invece sull’orario: meno ore dal lunedì al venerdì saracinesche abbassate alle 15 il sabato. Sulla questione le posizioni variano da Regione a Regione e alcune di esse hanno già deciso di intervenire per conto proprio: come il Lazio, dove fino al 3 aprile i supermercati chiuderanno alle ore 19 dal lunedì al sabato, mentre la domenica alle 15.
La Regione Veneto ha chiesto maggiori restrizioni, con il governatore Luca Zaia che ha firmato un’ordinanza che dispone la chiusura dei negozi nei festivi. La Lombardia invece sembra andare nella direzione diametralmente opposta. L’assessore al Welfare della Giulio Gallera ha infatti affermato che ridurre gli orari dei supermercati sarebbe “un grave errore”. “Io li lascerei aperti sempre” ha aggiunto, per evitare assembramenti. “Non c’è un’emergenza alimentare, non creiamo il panico nella gente che pensa di non trovare da mangiare, si affollerà e già oggi ci sono code molto lunghe perché si rispettano le regole del distanziamento. Non ha senso chiudere alle 18″, ha concluso Gallera.
Una prima risposta è arrivata dal Governo, che sulle indiscrezioni in circolazione, ha chiarito: “I supermercati, gli ipermercati e i negozi di generi alimentari resteranno aperti durante il fine settimana“. Nessuna indicazione per il momento sugli orari. 

LE PASSEGGIATE

Per il momento si può ancora uscire a fare una passeggiata o a fare sport all’aria aperta, purché si evitino assembramenti. Le regole però potrebbero presto cambiare. Per strada, ovunque, c’è ancora troppa gente, motivo per cui si stanno valutando misure più rigide. Portare fuori il cane? Sì ma solo entro una certa distanza dalla propria abitazione. Lo sport all’aria aperta potrebbe subire forti limitazioni, anche se si potrebbe non arrivare a un divieto assoluto. Tra le opzioni sul tavolo c’è quello di consentire lo sport all’aria aperta in solitudine e senza fare soste da nessuna parte (tenendo anche in considerazione che sempre più Comuni e Regioni stanno o chiudendo i parchi), anche se in giro c’è poca gente. E ancora: le norme attuali consentono a chi risiede in un territorio ma ha il domicilio in un altro di spostarsi potrebbero presto cambiare. È la regola che ha permesso a migliaia di persone di far ritorno dal Nord al Sud, per intenderci, e sulla quale il Governo potrebbe fare dietrofront, imponendo un divieto.

LE SCUOLE

Scuole chiuse anche oltre il 3 aprile. La proroga è ormai certa (anche se non ufficiale). Ciò su cui si discute è la possibile data di riapertura. La più probabile sembra essere quella del 3 maggio, anche se c’è la possibilità che il Governo decida per una proroga più breve, fino al 19 aprile, per osservare l’evolversi della situazione. Per quanto riguarda la Maturità, la ministra Lucia Azzolina ha più volte confermato che l’esame “si adatterà” alla situazione e sarà probabilmente effettuato in una versione più leggera.

LE RICHIESTE DELLA LOMBARDIA

In accordo coi sindaci, il governatore, Attilio Fontana, ha infatti chiesto al governo di introdurre nuove restrizioni, come: “Limitazioni dell’attività fisica e di uffici e studi professionali; chiusura dei cantieri; ulteriore limitazione delle attività commerciali; valutazione delle attività produttive che possano ritenersi assolutamente estranee alle filiere essenziali per l’attività della nostra regione e di tutto il Paese”.

LE NUOVE REGOLE IN VENETO

In attesa di un nuovo decreto, Zaia non perde tempo. Il Governatore ha firmato un’ordinanza che chiude, fino al 3 aprile, parchi e giardini pubblici. Supermercati chiusi la domenica e spostamenti in base alla distanza: per fare la spesa o portare fuori il cane non ci si potrà allontanare di più di 200 metri dalla propria abitazione, con obbligo di controllo.

ROMA: CONTROLLI A TAPPETO SULLE AUTO

Misure durissime anche a Roma, dove la sindaca Virginia Raggi ha annunciato una stretta sui controlli alle auto. Per tutto il weekend, e forse anche oltre, saranno disposti più posti di blocchi su tutte le strade della capitale per fermare gli automobilisti e controllare i motivi dei loro spostamenti. All’ottavo raggruppamento, che copre il quadrante sud le misure sono ancora più rigide “I veicoli – si legge nell’ordinanza – devono essere tutti accodati e sottoposti al controllo, la eventuale fila di vetture deve interrompersi solo in presenza di evidente situazione di pericolosità per la sicurezza della circolazione”.

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