martedì 17 marzo 2020

Novità DECCA. La 'stagioni' cameristiche di Nino Rota



Il CD DECCA di recente pubblicazione, semplicemente intitolato 'Nino Rota', meravigliosamente interpretato da un quartetto di  rara intelligenza, ammirevole adesione e dedizione convinta (per la gran parte dei brani registrati: Alessio Bidoli, violino - Massimo Mercelli, flauto - Bruno Canino, pianoforte; ai quali si è aggiunta, per la Sonata per flauto ed arpa, Nicoletta Sanzin), attraversa tre delle stagioni 'cameristiche' di Nino Rota,  che beninteso non si esauriscono con esse, perchè fino alla sua prematura morte - a soli 68 anni, nel 1979 - Rota ha costantemente arricchito tale produzione, anche quando la polemica nei suoi confronti, e certo ostracismo dal 'salotto buono' della musica, ha trovato alimento nella sua musica 'di complemento', meglio che 'di accompagnamento' al cinema.

La prima  di queste tre 'stagioni', degli anni Trenta, è attestata da due brani ritenuti giustamente fra i primi e più significativi della sua produzione cameristica, apprezzati da subito da recensori disinteressati ed autorevoli: la Sonata per violino e pianoforte (1936-7) e la Sonata per flauto e arpa (1938) che, ha fatto dire a Gavazzeni, trattarsi di frutti  saporiti di un 'Ravel italiano', Rota appunto.

La seconda stagione, fine degli anni Quaranta, è presente nel CD, con due 'imporvvisi'. L'Improvviso in re minore per violino e pianoforte (ricavato dalle musiche per il film Amanti senza amore, 1947, di Gianni Franciolini, che altri non è che un adattamento delle celebre novella di Tolstoj, Sonata a Kreutzer) e l'Improvviso per violino e pianoforte,1949, arrangiato dall'autore dalle musiche per il film diretto da Henry Cass, La montagna di cristallo. 
Questo secondo brano, in particolare, anticipa il tema principale della Sinfonia sopra una canzone d'amore, iniziata appunto nel 1947, la cui definitiva stesura ebbe luogo molti anni dopo, 1972, e  fornì al musicista materiale tematico per Il Gattopardo di Luchino Visconti.
Questa seconda stagione ci conferma una caratteristica della produzione di Rota, quella cioè di non considerare le diverse destinazioni od elaborazioni delle sue musiche come compartimenti stagni, impermeabili e  non comunicanti.

La terza, conclusiva stagione presente nel CD,  che ci porta indietro come le altre, ma in anni più recenti, fra i Cinquanta e Sessanta dello scorso secolo, è rappresentata dal Trio per flauto, violino e pianoforte ( 1958), scritto per il Trio Klemm, capeggiato dal flautista Conrad; e dall' Improvviso per violino e pianoforte, con il titolo Un diavolo sentimentale, del 1969, scritto e dedicato al violinista-editore Alberto Curci.

Questa terza ultima stagione cameristica di Rota è, potremmo dire, 'bifronte': il Trio guarda alla stagione giovanile, l'Improvviso, invece, ci rimanda ad un Rota che consociamo abbastanza, avendone ascoltata tanta della sua musica, nei diversi generi, e diversa destinazione: 'cinematografico' ed 'oratoriale', nel quale ultimo spicca il celebre e mai abbastanza lodato Mysterium ( apparso 'in principio' come Mysterium Catholicum, aggettivo documentatissimo dal libretto, poi cassato senza ragione (da chi?), e che per qualche esegeta, da 'oratorio' sarebbe diventato 'cantata'. Noi di quel capolavoro possediamo una riduzione ragalataci con dedica affettuosa dal compositore, con il titolo originale e la specifica del genere: oratorio).

Consentiteci di notare come ad illustrare le tre stagioni della musica cameristica di Rota abbiano collaborato tre musicisti di diverse generazioni, dal più giovane Bidoli, a Mercelli che dei tre rappresenta l'età di 'mezzo' al più 'agiato' Canino che dei cameristi italiani e internazionali, è da considerarsi non solo il padre, ma un 'padreterno'.

Una semplice annotazione lessicale. Nei brani costituti da più tempi, come le due Sonate e il Trio, il secondo movimento reca accanto all'indicazione Andante o Largo, la costante di un aggettivo: 'sostenuto'.

Le note, infine, che accompagnano il CD, firmate da Nicola Scardicchio, esegeta 'rotiano' di lungo corso e accreditato per provata competenza, raccontano di ogni singola opera la genesi, legandola alla struttura musicale e al profilo espressivo di ciascuna, e il posto occupato nel catalogo cameristico, che percorre tutta la sua produzione e non si esaurisce, come abbiamo detto, con le musiche presenti nella registrazione, che consigliamo convintamente, per ricavarne la prova provata della statura del 'musicista' Nino Rota.

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