Tutti (o quasi) i giornalisti della Stampa in redazione alla Stampa.
Molti giornalisti del Corriere della Sera a casa, a lavorare in modalità “smart working”.
Politiche opposte sull’emergenza Coronavirus nei due più importanti giornali del Nord Italia.
Il cdr della Stampa aveva chiesto ripetutamente ad azienda e direzione, la possibilità per il maggior numero di colleghi di non andare nelle sedi di lavoro.
Ma a Torino l’azienda guidata da John Elkann e il direttore Maurizio Molinari hanno risposto no: “Non intendiamo avviare il telelavoro/smart-working”. Hanno spiegato che i 37 computer portatili saranno consegnati soltanto ai colleghi scelti dal direttore per garantire l’uscita del giornale in caso di emergenza. E che soltanto coloro che sono stati precauzionalmente messi in quarantena o esentati dal presentarsi in redazione, potranno lavorare da casa con un Pc aziendale, se fanno parte della “task force” individuata dal direttore, oppure potranno farsi caricare il programma editoriale sul proprio portatile.
E’ stato anche comunicato al cdr che “nel frattempo è arrivato il detergente antisettico: a Torino i flaconi saranno messi sul tavolo centrale del Nazionale e della Cronaca”.
Tuttavia, c’è una condizione per cui “non si deve entrare in redazione”: in caso di febbre o tosse. In tale eventualità, “va contattato, oltre al medico curante, anche il dottor Fabrizio Meliga”...
Nessun commento:
Posta un commento