domenica 8 marzo 2020

Il paese, tutto, l'ha capito che stiamo vivendo un'emergenza grave?

 No, siamo convinti che in molte zone del paese, la gravità dell'emergenza che stiamo vivendo non è ancora chiara, a giudicare dai comportamenti che non tengono affatto conto delle indicazioni del governo, assunte in base a pareri scientifici che per ora non possono che mirare al 'contenimento' della diffusione del virus.

 Crozza, nel suo show settimanale, ha 'fatto' il solito Feltri, ormai macchietta di sé stesso, che illustrava la sua teoria sul mancato  o tardato attecchimento del virus al cento-sud. Il virus velocissimo ed arzillo al nord come i cittadini di quelle regioni, deve scontrarsi con  il 'lascia fare', stai calmo' dei popoli mediterranei, ed allora anche il virus si dà una calmata, dopo che ha falcidiato migliaia di cittadini 'operosi' del nord, 'un popolo in marcia'.

Il governo, su consiglio degli scienziati, ha supplicato i cittadini ad attenersi  a quelle regole, apparentemente elementari, che possono  frenare l'avanzata del virus. Ma i cittadini sembrano sottovalutare le indicazioni di governo e scienziati e continuano ad ammucchiarsi nei parchi, nei bar, nelle piazze.

Altri, come gestori di teatri e cinema, studiano come far fessi tutti,  attenendosi ad alcune norme, proprio quelle che sembrano dettate da qualche pazzo: mantenere una distanza  fra il pubblico di teatri e concerti. 

Come ha annunciato che farà alla fine della prossima settimana l'Opera di Roma; tre concerti con orchestra e coro del teatro (che studieranno il modo con cui osservare la distanza di sicurezza fra loro) ma con solo 450 posti circa. Insomma, una poltrona sì, e quella accanto no; e, delle cinque sedie nei palchi, solo due o tre saranno occupate , lasciando una sedia vuota accanto a quella  occupata. Come entreranno i 450, non ce lo hanno ancora detto. Ci sarà una maschera all'ingresso con un distanziometro? ci sarà l'intervallo?  Se sì, dove andranno durante l'intervallo i 450? nel foyer? Si ammucchieranno nel foyer? e poi, per rientrare ed uscire alla fine, di nuovo le maschere a fare da VIGILESSE ?

Il periodo  è davvero duro per tutti e il mondo dello spettacolo non è stato risparmiato.  Per questo, on sarebbe stato meglio darsi una calmata e lasciare che l'emergenza si esaurisca per riprendere le attività? Il decreto di questa notte di Conte, e il succesivo di Franceschini, ha ordinato  anche  al sovrintendente Fuortes, di osservare la quarantena.

Il nome, poi, che il Sovrintendente ha voluto inventare per questo brevissimo ciclo di concerti, che ora non ci sarà, è: R/esistere: l'elemento esilarante dell'intera faccenda (la ricchissima casistica di  titoli idioti  darà filo da torcere ai semiologi del futuro), noi  ne rideremmo volentieri, se non fossimo provati  dalla emergenza tragica del Coronavirus.

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