lunedì 30 marzo 2020

Come possiamo fermare la pandemia se non sappiamo chi è positivo e chi no? Consigli dell'OMS ( da HUFFINGTON POST)


Dopo aver ascoltato il parere del comitato tecnico scientifico, Giuseppe Conte prorogherà, probabilmente per due settimane, le misure anti contagio che scadono il 3 aprile. Resteranno. Un blocco ancora pressoché totale fino a dopo Pasqua, a partire dalle scuole e dalle competizioni sportive, con un’attenzione particolare non solo alla Pasquetta, ma anche ai ponti del 25 aprile e del primo maggio, perché la voglia di picnic o gite al mare non rischi di mandare all’aria settimane di sacrifici.

Quando si riaprirà, si ripartirà con gradualità e proporzionalità. Non subito né tutto d’un colpo, perché le prossime settimane sono fondamentali. Per vedere davvero gli effetti delle misure restrittive si dovrà attendere ancora, spiegano gli esperti, ma la fase più delicata arriva probabilmente proprio adesso, perché alla grande attenzione delle prime settimane negli italiani rischiano di subentrare preoccupazione, paure, rabbia.

Nuove valutazioni saranno fatte sulle attività produttive, per il durissimo contraccolpo economico che il protrarsi del blocco provoca: dopo lo stop alle attività non essenziali, nelle prossime settimana potrebbero arrivare le prime deroghe, preludio a un allentamento graduale della morsa. Nel Governo c’è chi, come Italia Viva, già chiede di ripartire.

Per la popolazione l’ipotesi dopo metà aprile è che si possano tutelare gli anziani, tenendoli in casa, consentendo ai più giovani di iniziare a muoversi. Probabile invece che gli ultimi a riaprire siano i luoghi di svago e aggregazione, a partire da discoteche e sale giochi, cinema e ristoranti

Per completare la decisione e annunciare la nuova proroga della serrata, Conte dovrebbe nuovamente incontrare le opposizioni e sentire gli scienziati. La linea degli esperti è chiara: non è il caso di riaprire adesso, neanche parzialmente, dice Franco Locatelli del Css all’Huffpost. I primi segnali positivi devono indurci “ad essere più stretti” nel rispetto delle misure, dice il professor Luca Richeldi, pneumologo del comitato tecnico scientifico (Cts). “La battaglia è molto lunga, non dobbiamo abbassare la guardia”.

E’ “inevitabile” che le misure in scadenza siano prolungate oltre il 3 aprile, dice il ministro Francesco Boccia, definendo irresponsabile la richiesta di Matteo Renzi di riaprire scuole e fabbriche. Il titolare della Salute Roberto Speranza avverte che l’epidemia è “ancora nel pieno e sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora”. Abbassare la guardia non si può, sono convinti anche a Palazzo Chigi. Ma Renzi non demorde e scommette: “Piano piano diranno tutti di riaprire gradualmente, come faccio oggi io”.


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