La musica perde uno dei suoi esponenti più illustri. È morto a 86 anni Krzysztof Penderecki, compositore e direttore d’orchestra polacco tra i musicisti più attivi della seconda metà del Novecento e anche di questo inizio di ventunesimo secolo. Nato nel 1933 a Dębica nel sud della Polonia, si era diplomato al Conservatorio di Cracovia nel 1958, dove poi ha insegnato per divenirne direttore nel 1972. La sua attività di insegnamento lo ha portato anche in Germania e dal 1972 al 1978 alla Yale University.
Nella prima parte della sua attività di compositore Penderecki ha lavorato nel solco dell’avanguardia, presentando nel 1960 il suo Anaklasis al Festival di Donaueschingen. La fama mondiale del musicista polacco esplose l’anno seguente con la Trenodia per le vittime di Hiroshima per 52 archi, considerata una delle composizioni più influenti del ventesimo secolo.
Amico personale di papa Giovanni Paolo II, nel 1979 fu invitato in Vaticano a tenere un concerto. Per il pontefice suo connazionale ha anche composto nel 2005 una Ciaccona, inserita nel Requiem Polacco (composto negli anni Ottanta). La musica sacra ha sempre avuto un posto di rilievo nella produzione di Penderecki, come la monumentale Passione secondo San Luca del 1966, nella tradizione di Bach.
Con gli anni, il compositore polacco ha trovato una strada più originale, tornando alla tonalità e a forme più tradizionali come la sinfonia (ne ha composte otto) e i concerti per strumento solista e orchestra (se ne annoverano per violino, viola, violoncello, flauto, corno e pianoforte). Si è parlato anche di tardoromanticismo per classificare questa parte della produzione di Penderecki.
Il cinema ha guardato con grande interesse alla musica del compositore polacco. Polymorphia, un Quartetto per archi e il Concerto per violoncello vengono impiegati da William Friedkin ne L’esorcista del 1973. Un regista attento alla musica contemporanea come Stanley Kubrick utilizza Utrenja, Il risveglio di Giacobbe e De Natura Sonoris n.2 in Shining del 1980. Nel 2006, Alfonso Cuarón fa ricorso alla Trenodia per il suo I figli degli uomini. E con la stessa composizione di Penderecki, David Lynch ha accompagnato le immagini di un’esplosione nucleare in un episodio del “ritorno” di Twin Peaks del 2017.
La sua influenza, oltre che al cinema, si è estesa anche al rock. Lo testimonia l’apprezzamento sempre esibito da parte di Johnny Greenwood. Nel 2012 è stato pubblicato un album in cui il polistrumentista dei Radiohead giustappone due sue composizioni alla Trenodia e alla Polymorphia del musicista polacco. L’anno scorso, Penderecki ha inciso la Sinfonia n.3 del compatriota Henryk Górecki con la voce di Beth Gibbons dei Portishead.
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