giovedì 19 marzo 2020

All'opposizione non frega nulla che il paese bruci; l'urgenza sarebbe fittizia; vogliono speculare anche sull'emergenza, incuranti delle migliaia di morti ( Rai News)

Il clima di unità nazionale che si era instaurato con il voto sul discostamento del deficit non c'è più. In attesa di capire se il premier Conte tornerà a vedersi con i leader del centrodestra, torna alta la tensione tra le forze di maggioranza e opposizione. Il decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri viene considerato insufficiente da Lega, Fdi e FI. "O cambia o non lo votiamo. Noi non firmiamo deleghe in bianco. Non ci stiamo ad approvare 127 articoli a scatola chiusa", attacca Salvini.

Critico anche Berlusconi
 "Abbiamo collaborato" con il governo "sin dall'inizio, ma visto il testo del decreto sul lato economico non si può dire che quelle norme siano frutto di collaborazione", l'affondo della Meloni. E anche Berlusconi, pur invitando i suoi a toni distensivi, è critico: "Il decreto deve essere ampiamente modificato e migliorato in Parlamento perché possa avere il nostro appoggio". 

Carceri e fondo salva stati
 Salvini e Meloni dicono no alle misure riguardanti le carceri e all'utilizzo del Fondo Salva Stati e invitano il presidente della Camera, Fico, a far sì che il Parlamento sia nel pieno delle sue funzioni. Puntano insieme a FI a stravolgere il testo. Il leader lumbard poi chiede a Conte di riferire in Aula e non esclude di chiedere un nuovo incontro a Mattarella se non sarà ascoltato.

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