Nella politica e nelle istituzioni vediamo muoversi due categorie o gruppi di persone.
La prima, assai poco folta, è fatta di quelli che le cose le sanno, le capiscono, sanno ben consigliare chicchessia e non dipendono da nessuno. Semmai sono i troppi 'nessuno' della politica che li tirano per la giacca, volendosene aggiudicare i servigi, non sapendo che in caso di discussione non guarderanno in faccia a nessuno, e se necessario, sbatteranno la porta in faccia anche a chi, chiamandoli per affidargli posti di responsabilità, credevano di assoggettarseli.
A questa appartiene anche Mario Draghi.
La seconda, invece, affollatissima e che cambia ad ogni giro di valzer di poltrone, è costituita dai tanti che la politica compensa affidando loro incarichi, dei quali neppure gli affidatari conoscono l'effettiva consistenza e responsabilità. E questa categoria sembra inesauribile, giacchè si alimenta e popola di nuove facce ad ogni giro dio valzer della politica.
Uno degli esempi per noi preclaro - non ce ne voglia l'interessato; e se ce ne volesse gli diciamo gli diciamo da subito che lui stesso avrebbe dovuto vergognarsi di assumere incarichi per i quali si è
dimostrato assolutamente non all'altezza - è stato quello dell'ex ministro Centinaio, che quell'analfabeta 'al comando' di Salvini ha voluto al Ministero dell'AGRICOLTURA, ed insieme a quello del TURISMO, e a quest'ultimo solo perchè nella sua folgorante carriera prepolitica Centinaio aveva lavorato in una agenzia di viaggi.
Ora è evidente che mentre i primi saranno quel che sono prima durante e dopo un incarico in istituzioni di grande prestigio e responsabilità chiamativi per la loro competenza, i secondi continuano ad essere ciò che erano prima di assumere l'incarico , naturalmente anche durante - e tornano ad esserlo anche dopo, cioè nessuno.
Il breve periodo di visibilità lo devono alla grazia ricevuta dal loro capo bastone; finito il quale nessuno se li fila più, esattamente come prima dell'incarico.
A questa seconda categoria oltre i tanti servitori dei leader, appartiene in realtà la gran parte dei leader stessi, come dimostra la storia recente e la cronaca giornaliera. E gli esempi sarebbero infiniti, anzi numerosi quasi quanti ne comprende l'elenco stesso dei nostri politici in attività.
Abbiamo scritto tante volte che buona parte dei nostri politici ( e a maggior ragione da quando all'orizzonte si sono affacciati tanti neofiti) non avrebbero mai potuto essere compensati nelle rispettive professioni, nelle quali non hanno mai brillato, tanto da passare di diritto dalla seconda alla prima categoria di cui sopra, nella misura in lo sono dal Parlamento nazionale o da quelli regionali in cui siedono e dai quali pontificano senza averne le competenze.
Chi potrebbe assicurare, fuori dall'incarico politico, a tali signor 'nessuno' i quasi 15.000 Euro mensili che per la durata dei rispettivi mandati pubblici, lo Stato gli assicura, pensando di poter usufruire delle loro competenze, che poi dimostrano di non avere?
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