Ieri sera, un giornalista di corso, lungo e internazionale - lo interpellano anche dalla Corea - come Beppe Severgnini, nel salotto serale di Lilly Gruper a La 7 , proprietà del suo stesso padrone, Cairo, a fine puntata, se ne è uscito con una chiusa che nessuno si attendeva, dopo aver parlato lui e gli altri ospiti, collegati via skipe con la padrona di casa, della tragica emergenza del Coronavirus.
"Lilly, se mi permetti, vorrei ricordare che domani, 21 marzo, è il primo giorno di primavera".
Vero, bravo, anche se nelle condizioni in cui siamo messi, e non solo noi italiani, che sia il primo o l'ultimo giorno di primavera o di qualunque altra stagione poco importa. Forse saremmo più interessati ai cambiamenti atmosferici se fossimo più in là; se è vero, come ci fanno sperare, che con l'arrivo del caldo, il virus, torna in letargo e la smette di tormentarci.
Ma per noi che abbiamo nella musica la nostra ancora di salvezza ed il mezzo di sopravvivenza in tempi bui - senza per questo dimenticare che anche il mondo della musica, non la musica, è preda di schifezze e di schifosi - il 21 marzo è innanzitutto la data di nascita di Johann Sebastian Bach .
Il 21 marzo del 1685, quello sì che fu l'inizio di una nuova grande primavera di bellezza, che dura tuttora.
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