Aldo Cazzullo ha intervistato, ieri, Carlo De Benedetti, presidente onorario del gruppo da lui fondato, finito ora, gradito regalo, nelle mani del figlio - unico imprenditore italiano a compiere un gesto così inusuale ( ma perchè Berlusconi, ha richiesto soldi ai figli quando gli ha affidato il suo impero? o ha fatto qualcosa di simile anche Benetton che ora è tornato al timone del suo gruppo? perciò non capiamo dove sia la assoluta novità e magnanimità di De Benedetti).
Ma non sta qui il nostro interesse nei riguardi del noto imprenditore, bensì in quelle sue dichiarazioni sul fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, che di recente in tv, ad una precisa domanda in questi termini: Berlusconi o Di Maio, ha risposto a Floris: Berlusconi!
Quella domanda di Floris somigliava, mutatis m..., ad una storica domanda, quella di Ponzio Pilato al popolo: Gesù o Barabba? e si sa come il popolo, interpretato da Scalfari, risponde: sceglie il peggio. Anche se, proseguendo nel nostro paragone, certamente Di Maio non può essere paragonato, neppure lontanamente, a Gesù, salvo che per la giovane età, perché lui di favole ne racconta tante, sapendo che si tratta solo di favole irrealizzabili - come ha dimostrato proprio ieri, su L'Espresso ( sempre del gruppo De Benedetti, Bruno Manfellotto, quando ha smontato una per una, le avveniristiche riforme dei Cinquestelle, una volta al governo.
De Benedetti, in buona sostanza, ha detto che Scalfari è ormai rincoglionito, data l'età, e che la sua risposta va letta in questa prospettiva. Non sa cosa dice, ma avrebbe dovuto saperlo, perchè con quella sua dichiarazione, ha proseguito De Benedetti, Scalfari ha fatto molto male a Repubblica. Ma forse l'ha fatto consapevolmente, ha concluso De Benedetti suo socio di una vita, cosciente di non contare più nulla, e dunque per farsi notare.
Chissà se oggi qualche giornale e la stessa Repubblica commenteranno quelle dichiarazioni imbarazzanti di De Benedetti, dichiarazioni molto più imbarazzanti della risposta di Scalfari che lui voleva criticare.
De Benedetti ha poi promosso a pieni voti l'ex direttore Ezio Mauro (non bisogna dimenticare che quando lo promosse alla direzione di Repubblica, fece piazza pulita degli scalfariani ) anche nella sua seconda vita di storico e intrattenitore anche televisivo. E al nuovo corso del suo giornale, dove al direttore, Calabresi, è stato affiancato un condirettore, Cerno, è sembrato estraneo e forse contrario, pur nutrendo stima nei riguardi di Cerno. Del quale anche Pansa, qualche settimana fa, ha scritto che stanno aspettando un passo falso di Calabresi per affidare tutto a Cerno, oggi nelle grazie di De Benedetti & Figli. E Pansa ha commentato, su per giù, del giornale anche 'mio' un tempo, che hanno messo la 'pucchiacca in mano ai criaturi' (E´ ghiuta a fessa mano `e creature!).
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