Renzi aveva messo a guidare la ricostruzione delle zone terremotate del centro Italia, Vasco Errani, forte della sua competenza in materia, per aver egli ben gestito il dopo terremoto nella sua Emilia-Romagna.
Senonchè al momento di una delle tante sciagurate scissioni all'interno del PD, ma forse anche per candidarsi alle prossime politiche - come sicuramente accadrà , scommettiamo? - Errani alla prima scadenza del suo mandato da commissario, decide di abbandonare il campo e tornare nella sua regione. Al suo posto viene nominata una collega di partito, sottosegretaria all'Economia, dunque 'del mestiere', la quale vuole subito dimostrare che una donna può fare bene quanto un uomo, anzi meglio.
A cominciare da se stessa. E infatti veste meglio si presenta meglio di prima, è insomma meglio in tutto rispetto a quella parlamentare 'provinciale', come appariva un tempo.
Ad ogni passeggiata o visita del Capo dello Stato o del Premier in quelle zone, Lei è in prima fila, e noi ne ammiriamo le mise alla moda e il cambio, in meglio, sia del parrucchiere che del truccatore.
Sempre abilissima quando apre bocca, per farsi perdonare l'evidente incapacità. Dichiara di avere colpe - il che dispone meno peggio i suoi interlocutori inferociti - di dover acusare ritardi - alcuni indipendenti dalle sue responsabilità, perché conseguenza del destino terremotato - ma di essere impegnata, 'h 24', come dicono i burini e gli sgrammaticati dei nostri tempi.
Poi la scivolata, non reggendo più la recita, che è di queste ore. Per le zone terremotate delle tre regioni, erano state richieste 3800 casette circa che sarebbero dovute arrivare prima che iniziasse questo secondo inverno fuori casa. Ne sono arrivare solo 1900, dopo un anno, a far data dall'ultima scossa dello scorso gennaio - come ha sottolineato, giustificandosi, la commissaria 'ripulita'.
Lei, con la faccia tosta, ma con il piumino impellicciato candido come la neve che lì è già caduta abbondante, l'ha sparata grossa: il nostro 'timing' dice che il resto delle casette, cioè 1800 circa, arriveranno entro febbraio (per metà c'è voluto un anno, per l'altra metà, secondo la commissaria, basterà un mese ancora, secondo le sue parole,ndr). Ma noi abbiamo fatto meglio e di più: le restanti 1800 casette saranno consegnate entro il prossimo 8 gennaio.
Mentre i destinatari delle ultime poche casette, appena consegnate, lamentano disagi e disguidi di ogni genere. sporcizia in alcune, attacchi delle utenze fatte male, scarichi occlusi, la De Micheli chiede di credere alle sue parole.
Ma chi può credere alla commissaria che non è riuscita a fare il miracolo della consegna delle maggior parte delle casette dopo un anno, quando dice che l'altra metà mancante sarà consegnata entro una quindicina di giorni? Lei forse non si vede, ma agli occhi dei poveri allibiti terremotati si legge sul suo viso che sta dicendo il falso. Il suo nuovo look e il trucco migliorato non possono più ingannare.
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