E' tornata di moda la censura e non nei mondi lontani dell'Occidente, dove non è mai tramontata definitamente quella politica, ma nel nostro mondo che, dopo la rimozione delle stupide, inutili foglie di fico per coprire il sesso di statue e dipinti, sembrava vaccinato.
No, dall'America di Trump all'Inghilterra puritana, 'a piacere', fino alla Russia di Putin, la censura è tornata di moda, in un settore nel quale nessuno si sarebbe potuto immaginare che potessero esistere ancora divieti: la nudità.
E' accaduto che due studentesse, a New York, abbiano inviato al direttore del Guggenheim una lettera per protestare contro l'esposizione - permanente- di una nota tela di Balthus che mostra una adolescente in posizione - compiaciuta - di grande erotismo. Nulla di osceno, ma le due studentesse hanno evidentemente intuito quale carica di sensualità quel quadro emanasse. La loro lettera, in rete ha raccolto molti consensi.
A Londra, in occasione di una mostra dedicata ad Egon Schiele, è stata vietata l'affissione dei manifesti che riproducevano una delle opere del grande pittore, perchè oscena. Dite voi se le opere di Schiele possano essere considerate oscene. Forse di una oscenità tormentata e dilaniata, ma certo non campiaciuta e voyeristica, e perciò non per le stesse ragioni per cui spesso si staccano dai cartelloni pubblicitari manifesti che mostrano senza veli il corpo femminile - ammesso che ci siano ancora particelle anche minime che la pubblicità od anche la tv ed il cinema non hanno mostrato.
Infine, Mosca, dove al Bolscioi è andato finalmente in scena un balletto dedicato alla vita ed all'attività del grande ballerino russo Nureyev. Il balletto doveva andare in scena a luglio ma fu cancellato per la nuova ondata di moralismo russo, per cui la sottolineatura della sua sessualità omo non andava tollerata. L'autore coreografo fu dimesso - pare che ora sia dietro le sbarre - ed il balletto con qualche taglio è andato finalmente in scena. A detta del teatro, nel tentativo di rassicurare l'opinione pubblica mondiale, il balletto non è stato modificato affatto ed è andato in scena così come il suo autore l'aveva pensato e scritto. Ad eccezione di una foto gigante, a firma Avedon, eliminata, la quale ritraeva Nureyev nella sua scultorea nudità. Nudità non oscenità.
Nessun commento:
Posta un commento