Tutto il mondo musicale romano è in fibrillazione da giorni, perchè stasera si festeggia uno dei più grandi compositori viventi, Michele Dall'Ongaro, da un biennio a capo dell'Accademia di Santa Cecilia, per meriti artistici. Chi più di lui?
Dall'Ongaro s'è meritato tanta gloria negli anni immediatamente precedenti la sua incoronazione a Santa Cecilia, quelli cioè in cui ha diretto con grande sapienza e lungimiranza la programmazione musicale a Radio 3 prima e poi anche l'Orchestra sinfonica nazionale della Rai, a Torino - contemporaneamente. E' stata tale sua attività ad imporlo all'attenzione internazionale, che s'è fatta curiosa anche della sua musica, restandone stupefatta; altro che la sua presidenza di Nuova Consonanza che, tuttavia, memore, lo festeggia, al Macro, questa sera, avendo invitato l'Ensemble Ex Novo, ma soprattutto anche un suo estimatore della prima ora, Cappelletto Sandro.
Peccato che non c'è più Mario Bortolotto che, su invito di Nuova Consonnza, e a nome e per conto del mondo musicale, avrebbe potuto tessere una 'laudatio' , la più degna del festeggiato, avendola già abbozzata anni fa, in occasione di una Biennale veneziana, sulle pagine del 'Foglio' - forse era quando il grande compositore , allora dirigente Rai, compiva cinquant'anni.
Noi a questa festa mondiale, nel corso della quale Dall'Ongaro ha voluto che assieme alle sue musiche ne venissero eseguite altre: di Berio, Clementi, Pennisi - musicisti con i quali ha dichiarato di aver intrattenuto rapporti - purtroppo non potremo esserci; tuttavia non vogliamo che manchi al sessantenne musicista il nostro sincero augurio perchè resti al vertice dell'Accademia per mille e mille anni ancora, per la gloria della musica e la gioia dei suoi estimatori- noi fra questi.
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