Conosciamo bene quel Concerto con i suoi problemi, che conosce bene anche Ortombina, ora nel doppio incarico di sovrintendente e direttore artistico. Li conosce perchè da una decina d'anni egli è stato direttore artistico del teatro, e il nostro più diretto referente nella formulazione del programma per Capodanno, per il quale avevamo uno specifico incarico di consulenza dalla Rai.
Ogni anno una lotta impossibile per convincere Ortombina che quello era un concerto particolare e che, come tale, richiedeva un programma particolare. Ortombina è sempre stato un osso duro, almeno per noi, ma ogni anno alla fine della trattativa riuscivamo a portare a casa il risultato - come si dice ora - di un programma particolare che ha dato sempre i suoi frutti.
Quando abbiamo lasciato quell'incarico - fummo noi a costituire la tradizione dei pezzi d'obbligo in chiusura ( Va pensiero e Libiam) - anche perchè La Fenicie ritenne di poter fare da sè, i telespettatori di quel concerto particolare erano 4.400.000. Il concerto in assoluto più visto della storia della tv, perfino più visto del Concerto da Vienna, quando era trasmesso prima e al posto di quello veneziano.
Dopo la nostra uscita, finalmente, Ortombina ha avuto mano libera. Di sbagliare, senza il badante - noi, modestamente - che era lì per fare gli interessi della Rai ma anche e soprattutto della Fenice e della musica più in generale.
Nei tre anni successivi gli spettatori televisivi del Concerto di Capodanno dalla Fenice su Rai 1, sono andati calando VISTOSAMENTE: in tre anni il Concerto ha perso 800.000 telespettatori. I dirigenti Rai hanno sempre cantato vittoria e lo steso ha fatto La Fenice.
Il primo anno affidato interamente alla direzione di Ortombina, a causa del programma 'inadatto' ci fu un calo vistoso di 400.000 telespettatori. L'allora direttore di Rai 1, Giancarlo Leone, anche quella volta cantò vittoria: siamo soddisfatti, disse, siamo al di sopra di 4.000.000. Sì, è vero, e i 400.000 persi in un solo colpo? Poi ancora perdite fino agli 800.000 in tre anni.
Perchè? Forse che noi facevamo miracoli? No, semplicemente perchè riuscivamo sempre, dopo discusioni anche feroci con Ortombina, a spuntarla sul programma costruito su criteri semplici , gli stessi che avevano decretato il successo mondiale del Concerto di Vienna ma che non avevano mai convinto Ortombina.
Ora, a meno di venti giorni dal prossimo Concerto di Capodanno dalla Fenice, ancora non è noto il programma; ed uno degli interpreti, il tenore, è cambiato qualche settimana fa.
Ortombina, pensa che il pubblico televisivo accende l'apparecchio e guarda ed ascolta il Concerto per tutta la sua durata, quale che sia il programma, anche se non gli piace? Ortombina si illude, la vistosa perdita di telespettatori dovrebbe farlo riflettere. E convincerlo che il pubblico non compra, a scatola chiusa, perchè è la Fenice.
Del resto s'è visto anche con Chenier di Giordano, dalla Scala, pochi giorni fa.
Anche in questo caso la Rai ha esultato per i 2.000.000 circa di telespettatori, ma ha volutamente passato sotto silenzio che l'anno scorso, con Butterfly di Puccini, i telespettatori furono 2.600.000 circa. Una perdita secca di 600.000 telespettatori dovuta al titolo poco noto di quest'anno. Ci vuole moto a capirlo? Ortombina avrà capito la lezione? Attendiamo il programma per dirlo.
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