lunedì 18 dicembre 2017

Maria Elena, sii bbuona, dimettiti!

Il cerchio intorno a Maria Elena Boschi, detta 'la zarina',  per incoronazione ufficiale dell'amico Matteo Renzi , va sempre più stringendosi e, prima o poi, si trasformerà, inevitabilmente, in una sorta di cappio che ne strangolerà la carriera politica, già ormai compromessa, anche prescindendo dalle dichiarazioni che si attendono oggi e domani dai testimoni convocati dalla Commissione parlamentare di indagine sulle banche, e cioè il Governatore di Bankitalia, Visco,  e Ghizzoni, ex numero uno di Unicredit.

Ieri l'ennessimo colpo alla sua credibilità inferto dal sempre discreto e misurato ministro dell'Economia Padoan. Nessun ministro - ha detto, e poi anche precisato in un comunicato ufficiale del suol Ministero - è stato mai da noi autorizzato ad occuparsi delle banche, né autorizzazione è stata mai chiesta. Delle banche si occupa il ministro competente, cioè Padoan, d'accordo con il capo del Governo, Renzi o Gentiloni ed il Governatore di Bankitalia, Visco. Più chiaro di così!

Dunque se Maria Elena sia intervenuta, come sembra sempre più evidente, lo ha fatto  a titolo personale, senza averne diritto, incarico e delega di chicchessia.

 Allora Renzi la smetta di difenderla a spad, tratta tirando in ballo che l'offensiva  ormai generale contro la zarina  sia conseguenza della ricerca di un 'capro espiatorio'. Lei si è messa in questo casino e Renzi sicuramente ne era a conoscenza, Padoan no (o forse anche lui, senza poter agire, conoscendo i rapporti tra la ministra ed il capo del governo); e forse negli attacchi a Visco, accusato di scarsa vigilanza, si potrebbe celare  qualche opposizione  alla zarina e  a Renzi, lo zar, alle loro richieste di aiuto  per la banca nella quale vice presidente era il 'babbo' della Maria Elena.

Senza dimenticare che  se scarsa vigilanza c'è stata, ammesso che ci sia stata da parte di Bankitalia, chi ha potuto agire tranquillamente sono stati i vertici delle banche che si sono comportati nei confronti dei comuni cittadini, come degli imbroglioni e ladri professionisti. Non vorranno Matteo e Maria Elena, farci credere che la storia delle 'guardie e dei ladri', va riscritta  a ruoli inversi? No, non siamo idioti fino a questo punto, da bere la loro  versione.

Il Governo e la magistratura devono scovare i ladri, far tirar loro fuori il malloppo che hanno nascosto o in paradisi fiscali o attribuendone la titolarità a parenti, e fargli pagare in solido e da dietro le sbarre.

 E Maria Elena? E Matteo? Maria Elena dovrebbe dimettersi da subito. E Matteo non dovrebbe ricandidarla. A meno che non abbia deciso fin d'ora che lui ed il suo partito debbano uscire con le ossa rotte dalla prossima competizione elettorale nazionale. Perchè così finirà la storia se non cambiano le cose. Le sorti della zarina non valgono le sorti future di un partito come il PD. Consigli alla sua amica, se non lo fa lei 'sua sponte', di dimettersi. Subito.

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