Contro di lui, potente colonnello della destra in Sicilia, si è mosso un oscuro consigliere, di nome Figuccia, gentile nel nome, determinato ma impotente, al punto che, inascoltato, ha rassegnato le dimissioni, a due mesi dalla elezione e insediamento e a legislatura neppure cominciata.
Il gigante Miccichè ritiene che i tetti siano illegali perché oltre che impedire ai consiglieri di guardare il cielo dalle sale dorate di Palazzo dei Normanni, li rendano infelici, e perciò poco efficaci e poco attivi nell'azione di governo. Figuccia, che non la pensa come lui, ricorre alle dimissioni dalla giunta.
I tetti che Miccichè vuole abolire, però, sono di un genere tutto particolare. Sono i tetti agli stipendi, sui quali da tempo immemorabile, relativamente ai consiglieri siciliani, si è fatta feroce ironia.
Il tetto dei 240.000 Euro - che è poi l'appannaggio del Presidente della repubblica - è troppo asfissiante per un deputato siciliano e perciò va sfondato.Questa la tesi di Miccichè.
Ad esempio, il segretario generale dell'Assemblea, sostiene Miccichè, dove poter prendere sui 400.000 Euro, perchè se li merita, essendo il suo incarico e la mole di lavoro considerevoli, e e lui da retribuire a dovere. Se potrà guadagnare quasi il doppio del Presidente della Repubblica, sarà felice, lavorerà meglio, e la mattina quando esce di casa, canterà tutto gongolante: si va all'assemblea/ a fottere, per ora, la gente etnea/ e da sera a mane/ tutte le genti isolane.
A scendere, l'abbattimento dei tetti stipendiali riguarderanno tutti: consiglieri, dirigenti, funzionari e forse anche gli uscieri che arriveranno a guadagnare più di un professore universitario e di un primario di ospedale.
In questo accesissima discussione, il principe governatore Musumeci, politico affidabile raccomandato dalla Meloni, il quale, durante la campagna elettorale aveva detto - se la memoria nostra non ci inganna - che avrebbe messo un tetto agli emolumenti dell'Assemblea siciliana, vergognosi! appare impotente contro Miccichè. Ma il suo maggior rammarico riguarda le promesse fatte ai tanti 'muratori' isolani ai quali aveva assicurato, una volta andato al potere, che gli avrebbe dato un sacco di lavoro, costruendo tetti su tetti. Musumeci, in contrasto con Miccichè, ha detto che entro breve quei tetti in parte abbattuti da Miccichè saranno rimessi, ed i muratori , almeno loro, finalmente gioiranno, per l'atteso lavoro.
P.S. Miccichè si è dovuto arrendere di fronte alle numerose proteste ed alle dimissioni di Figuccia, assessore ai Rifiuti, al quale, giusto la posizione di Miccichè, era stato impedito di raccogliere e destinare al tritatutto sociale i rifiuti umani dell'ARS.
P.S. Miccichè si è dovuto arrendere di fronte alle numerose proteste ed alle dimissioni di Figuccia, assessore ai Rifiuti, al quale, giusto la posizione di Miccichè, era stato impedito di raccogliere e destinare al tritatutto sociale i rifiuti umani dell'ARS.
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