Quando diciamo che i concerti natalizi della Rai, sono andati bene, prescindiamo dallo spot televisivo che in questi giorni si vede spesso sulle reti Rai, un spot al buio che anche quando si illumina cambia poco. Ci riferiamo, invece, ai dati di ascolto dei concerti che nel periodo delle festività natalizie la Rai, come consuetudine, manda in onda, in diretta o differita, dalla viglia di Natale alla Befana.
Cominciamo dal Concerto di Natale dal Senato, che ha avuto come protagonisti principali l'Orchestra Nazionale dei Conservatori italiani - che si fa resuscitare solo quando serve, e mai per una regolare attività concertistica, colme logico ed utile - e il direttore Alessandro Cadario, che al pari della direttrice dello scorso anno, Gianna Fratta, dimostra quanto il Senato sia lontano dal paese, non conoscendo le vere eccellenze da mettere in mostra. Comunque sempre meglio di niente, e dell'Orchestra italiana diretta da Renzo Arbore o di quell'altra orchestra con Giovanni Allevi, a nostro modesto parere, scarsino come compositore ed ancor meno come direttore, mentre come pianista non sappiamo dire, suonando egli solo 'cosucce' sue.
Il Concerto di Natale dal Senato ( Rai 1, in differita) ha tenuto, rispetto allo scorso anno, anzi ha aumentato di poco il numero dei telespettatori, passando da 2.045.000 a 2.077.000, benchè, al contrario, lo share sia sceso di qualche decimale, da 14,2 a 13,6 . Dunque bene.
Mentre la vigilia di Natale, il Concerto di Natale dalla Scala , in differita, con un programma che come sempre è quello di un normale concerto che in nulla fa riferimento alla festività e non tiene conto della trasmissione tv, ha avuto uno share del 9,2%, e 610.000 telespettatori.
Se la Scala, sia per qualche concerto particolare che per l'opera inaugurale di stagione, facesse attenzione alla particolarità della trasmisione Rai, sicuramente ne guadagnerebbe in termini di ascolto e di telespettatori. Ma, come si sa, alla Scala, hanno la testa dura - ma non solo alla Scala - e non tollerano che la tv detti legge, però poi non devono lamentarsi degli ascolti insoddisfacenti, colpa soprattutto del repertorio.
Meglio ha fatto il Concerto di Natale da Assisi, trasmesso ( Rai 1, in differita) il giorno di Natale subito dopo la benedizione papale - lo stesso orario nel quale andrà in onda il Concerto di Capodanno dalla Fenice, dopodomani. Ha acquistato quasi 500.000 telespettatori in più, rispetto al 2016, quando ne aveva inchiodati davanti al teleschermo 1.920.000: quest'anno ha raggiunto la bella cifra di 2.463.000, tornando ai livelli del 2015. Dunque è andato bene.
Possiamo dire che tale tendenza positiva toccherà anche al Concerto di Capodanno da Venezia, invertendo la vertiginosa perdita dei precedenti tre anni, essendo passato da 4.400.000 a 3.600.000 circa? Se la nostra esperienza serve a qualcosa, temiamo che ciò non avverrà - ne abbiamo spiegato le ragioni più volte in questo blog. Ma che almeno si fermi la perdita.
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