Eugenio Scalfari, fondatore di 'Repubblica' e patriarca del giornalismo italiano, in queste ultime settimane oggetto di molte critiche a seguito di una sua dichiarazione a Giovanni Floris, che non frequenta i social, volutamente, sembra essersi deciso a farsi anche lui un selfie, con le parole.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito alle metamorfosi del giornalista. Prima ha parlato con Dio, riflettendo sulla religione, lui che non è credente.
Poi ha intrattenuto, e tuttora intrattiene, un dialogo serrato, riversato sulle pagine del suo giornale, con Papa Francesco, di Dio rappresentante in terra.
Non gli restava che 'parlare con se stesso'. Parlare da solo. Ed ha trovato il modo.
Nel corso della sua lunghissima attività giornalistica, Scalfari - come ha spiegato lui stesso - ha intervistato tutti i potenti e le persone in vista nella varie professioni ed attività: non ce ne è uno solo che non sia passato per la sua 'penna'.
Mentre lui non è stato mai intervistato - ma forse non è vero, giacchè negli anni della sua vecchiaia, ha trovato spesso il modo di parlare di se stesso.
Dopo aver riflettuto sulla necessità di ovviare a tale mancanza, ha scartato l'idea di farsi intervistare da uno dei giornalisti della 'sua' Repubblica, di quelli specializzati in interviste, magari da Antonio Gnoli che da qualche anno, ogni domenica, ci presenta il ritratto di qualcuno/a che conta; lui avrebbe avuto le carte in regola, ma Scalfari ha temuto che potesse essere troppo rispettoso e riverente nei confronti del fondatore del suo giornale.
Perciò, alla fine, ha deciso di autointervistarsi, inventando di sana pianta l'intervistatore. Zurlino - forse ha pensato, nel coniarsi lo pseudonimo, a Zurletti, per decenni uno dei critici musicali di Repubblica, poco avvezzo però a fare interviste. E perciò si è autointervistato.
Ora, l'interesse di una autointervista sta nella eventualità che l'intervistato desideri rivelare cose di interesse pubblico che forse sanno in pochi, o forse per togliersi qualche sassolino dalle scarpe - come si dice, quando si vuole una resa dei conti con chicchessia - o fare discorsi veramente impegnativi ( ma Scalfari ne ha fatti su qualunque argomento e continua a farne ogni domenica con la sua omelia sui destini politici del mondo). Solo in questi casi, vale la pena leggere ciò che uno si chiede e risponde - non alla maniera di Marzullo che con quel suo tormentone: si faccia una domanda e si dia una risposta, è diventato lo zimbello (zurlino) di tutti!
Scalfari s' efatto delle 'domandine' semplici semplici ed anche inutili, e s'è dato rispostine adeguate; salvo il caso del 'rispostone' su Matteo Renzi - ma anche qui nulla di nuovo.
Perciò riteniamo che Scalfari, contrario alla tecnologia dei selfie ed estraneo alla comunità dei social, alla fine, forse pentendosi, si sia detto: perchè no? ci provo anch'io. E s'è fatto un selfie, solo che è risultato sfuocato.
Nessun commento:
Posta un commento