giovedì 28 dicembre 2017

Riprendiamo da 'Anteprima' di Giorgio Dell'Arti, che riferisce di un articolo di Pirrelli: disinteresse generale per la valutazione economica del nostro patrimonio culturale

Valore del patrimonio artistico italiano secondo l'ultima valutazione della Ragioneria generale dello Stato (2016): 174,8 miliardi di euro. Se si aggiungono gli immobili di valore artistico, i siti archeologici ecc. si ottengono 219,3 miliardi. Confrontando col il 2012 si registra un incremento di valore dell'8,9%. La stranezza è che il valore più consistente, secondo la Ragioneria, è quello dei beni archivistici: 149,5 miliardi (+12,56%). Infatti l'Archivio di Stato di Firenze è valutato 20 miliardi, le Gallerie degli Uffizi col corridoio vasariano appena 1,9 miliardi. Spiega Antonio Tarasco, professore associato di Diritto amministrativo e dirigente della Direzione Musei del Mibact, nel libro Il patrimonio culturale. Modelli di gestione e finanza pubblica, edito nel 2017 dall’Editoriale Scientifica: «I valori dei documenti archivistici, così come dei beni librari, costituiscono un dato oggettivo, non frutto di opinabili valutazioni come, invece, nel caso dei beni archeologici, storico-artistici e architettonici. L’applicazione dei valori in alcuni casi, per libri e archivi, costituisce un mero calcolo aritmetico, in altri no. Ma alla base di tutto vi è un generale disinteresse per la valutazione economica del patrimonio culturale» [Pirrelli, cit].

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