È arrivato il giorno della manifestazione "Una piazza per l'Europa. Tante città, un'unica voce", promossa da Michele Serra e che si tiene in Piazza del Popolo a Roma. "Da questa manifestazione mi aspetto che ci sia molta gente e che tutti i presenti sappiano che manifestiamo per un'ideale che è la bandiera europea che è una bandiera di libertà e di diritti e di pace", ha detto Serra all'AGI, mentre si attende l'inizio della manifestazione. Il giornalista definisce la piazza fatta di "Europei in cerca di Europa", e aggiunge: "Credo che il sentimento sia questo, non viene avvertita come una bandiera da sventolare, come qualcosa per la quale palpitare. Mutando i tempi forse invece diventerà qualche cosa a cui attaccarsi, qualche cosa da difendere e qualche cosa che dà identità politica a tante persone".
La piazza, prosegue, "è una piazza plurale e confusa, come l'Europa. L'Europa è plurale e confusa, sta cercando di capire come difendere se stessa, in Parlamento europeo si discute, si discute nei singoli paesi tutti sonore la pace dopo di che ci sono alcuni che dicono 'si deve raggiungere la difesa solo in senso militare'. E molti altri, tra i quali il sottoscritto, pensano che la pace si difende anche valorizzando anche la cultura e identità dell'Unione Europea. Non è un caso che Putin da una parte e Trump dall'altra attaccano ferocemente l'Unione europea, attaccano democrazia liberale, attaccano la democrazia dei diritti".
In ultimo, sul ReArm Europe afferma: "Io penso che il riarmo Paese per Paese sia una risposta molto vecchia e dispendiosa. L'Europa spende, e i Paesi europei sommati insieme spendano ogni anno per il riarmo, più della Cina, 250 miliardi circa all'anno, e molto più della Russia. Forse è il caso di spenderli meglio questi soldi visto che fin qui massimo sforzo e minimo rendimento. Pare che siamo una specie di lumaca senza guscio, vuol dire che qualche problema c'è. Pensiamo a una difesa europea. Proviamoci".
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