...Le difficoltà del settore editoriale, in particolare dei quotidiani
Il settore editoriale italiano, soprattutto quello dei quotidiani, sta affrontando una crisi profonda. Secondo l'Osservatorio Agcom, nel primo trimestre del 2024 sono state vendute in media 1,32 milioni di copie giornaliere, con una flessione del 9,1% su base annua e del 31,8% rispetto al 2020. Le vendite delle copie cartacee sono scese a 1,13 milioni al giorno, registrando una diminuzione del 9,3% rispetto all'anno precedente e del 35,4% rispetto al 2020. Le copie digitali, pur rappresentando una speranza per il settore, non hanno registrato una crescita significativa, con una media di circa 190.000 copie giornaliere nel 2024, segnando un incremento dell'1,7% rispetto all'anno precedente.
Il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, ha espresso forte preoccupazione per la situazione, sottolineando che "nei primi mesi del 2024 il fatturato pubblicitario della stampa ha subito un calo del 13,7% e, dopo la decisione di eliminare l'obbligo della pubblicazione dei bandi degli appalti dei giornali, la pubblicità legale dei quotidiani è diminuita del 53,6%". Ha inoltre lanciato un appello al governo e alle forze politiche affinché siano coese nella volontà di contrastare la cattiva informazione, garantendo un'informazione di qualità, fondamentale soprattutto in un periodo di confronto elettorale.
In conclusione, il settore giornalistico italiano si trova ad affrontare sfide significative legate alla sostenibilità economica, alla trasformazione digitale e alla tutela dei diritti dei lavoratori. La collaborazione tra istituzioni, aziende editoriali e rappresentanze sindacali sarà cruciale per individuare soluzioni efficaci che garantiscano il futuro del giornalismo nel nostro Paese. Ecco perché un intervento mirato dell'Inps, in collaborazione con le istituzioni politiche, potrebbe facilitare l’uscita graduale dal mercato del lavoro per i professionisti prossimi alla pensione, consentendo alle imprese di riorganizzarsi con maggiore flessibilità. Questo richiederebbe una volontà politica decisa e una strategia condivisa per garantire la sostenibilità e la qualità dell'informazione, pilastro fondamentale della democrazia.
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