Nel giorno dell’81° anniversario dell’eccidio, il messaggio della premier accende le critiche di Pd e Anpi: “Omette il ruolo dei collaborazionisti italiani”.
Le parole di Meloni e la commemorazione dell’eccidio
“Ciò che è accaduto il 24 marzo di ottantun’anni fa rappresenta una delle ferite più laceranti inferte a Roma e all’Italia intera”. Con queste parole, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricordato l’eccidio delle Fosse Ardeatine, nel giorno del suo 81° anniversario. La strage, compiuta nel 1944 dalle truppe naziste in rappresaglia all’attentato partigiano di via Rasella, costò la vita a 335 civili italiani, scelti e fucilati come vendetta per l’uccisione di 33 soldati tedeschi.
Nel suo messaggio ufficiale, Meloni ha sottolineato: “È compito primario delle Istituzioni raccontare quello che è accaduto e trasmettere in particolare alle giovani generazioni la memoria di quei fatti. In questa giornata, rendiamo omaggio alle 335 vittime di quell’indicibile massacro e rinnoviamo l’impegno per custodire e proteggere i valori di libertà e democrazia su cui si fonda la nostra Repubblica”.
Le parole della premier, però, non hanno mancato di suscitare reazioni critiche, in particolare da esponenti del centrosinistra e dall’Anpi, che contestano l’assenza di un riferimento esplicito alla complicità dei fascisti italiani nella strage.
Le reazioni del Pd e di Ruotolo: “Verità storica incompleta”
Il primo a intervenire è stato Federico Fornaro, parlamentare del Partito democratico, che ha dichiarato: “Il massacro di 335 vittime innocenti fu una strage nazifascista, come giustamente ricordato nel comunicato del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. I fascisti agli ordini del questore Caruso collaborarono attivamente con i nazisti a quella che rimane una delle pagine più tragiche della nostra storia nazionale. Meloni e La Russa si sono limitati a ricordare la responsabilità dell’esercito nazista. Una mezza verità che cancella il ruolo attivo dei fascisti italiani. Una rilettura storica inaccettabile da chi ricopre oggi due delle maggiori cariche dello Stato”.
A unirsi al coro anche Sandro Ruotolo, che ha sottolineato: “Onoriamo la memoria dei 335 martiri, trucidati perché antifascisti, resistenti, oppositori politici, ebrei. Difendiamo la Storia contro ogni tentativo di manipolarla. La strage delle Fosse Ardeatine non si sarebbe compiuta senza l’aiuto dei collaboratori del regime mussoliniano. Il Pd continuerà a opporsi a ogni tentativo di demolire la memoria e la verità storica”.
L’Anpi: “Parole indegne per cariche nate dalla Resistenza”
Particolarmente duro il commento del presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, presente ieri alle celebrazioni ufficiali presso il mausoleo romano. “Una rinnovata emozione e rabbia per quell’orrore. Poi ho letto le dichiarazioni del presidente del Senato e della presidente del Consiglio. La Russa parla di ‘massacro nazista’. Meloni di ‘eccidio perpetrato dalle truppe naziste di occupazione’. Nessun cenno alla responsabilità attiva dei fascisti come il questore Caruso. Parole indegne per chi rappresenta una Repubblica nata dalla Resistenza. Vorrebbero riscrivere la storia, ma non ci riusciranno”.
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