Dal 2 aprile gli Stati Uniti imporranno dei dazi del 25% sulle importazioni di automobili. "Quello che faremo è una tariffa del 25% su tutte le auto che non sono prodotte negli Stati Uniti. Se invece sono prodotte negli Stati Uniti, non ci sono assolutamente", annuncia il presidente Usa Donald Trump parlando alla Casa Bianca. Poi auspica: "molte compagnie verranno a produrre negli Stati Uniti, altre già lo stanno facendo". L'ex tycoon rivendica: "Questo è l'inizio del giorno della liberazione dell'America, ci riprenderemo i soldi che ci sono stati portati via da altri Paesi". Le tariffe sulle auto "saranno permanenti".
Trump quantifica: "Potremmo probabilmente raccogliere una somma dai 600 miliardi ai 1000 miliardi in un periodo relativamente breve" con la politica dei dazi sulle importazioni. "Penso - ha aggiunto - che succederà entro un anno da ora, ma cominciando subito, immediatamente". Gli introiti, specifica la Casa Bianca saranno usati per tagliare le tasse dei cittadini statunitensi. Trump ha annunciato che gli Stati Uniti applicheranno dei dazi anche sui prodotti farmaceutici e sul legname importati.
La nuova scelta in materia di politiche tariffarie da parte della Casa Bianca - dopo i dazi sulle importazioni da Canada, Messico e Cina e su acciaio e alluminio - cade in un momento di grande crisi di vendite per il comparto automotive, con le principali case di produzione europee alle prese con le difficoltà della transizione all'elettrico, tra ritardi organizzativi e la forte concorrenza delle vetture cinesi. Il mercato osserva con preoccupazione l'annuncio di nuove tariffe. Già prima di conoscere l'entita' dei dazi Wall Street ha chiuso in rosso con il Nasdaq che ha ceduto 2 punti percentuali. In affanno i titoli del comparto automotive: Tesla ha ceduto il 5,58%, General Motors ha chiuso in calo del 3,1%, mentre Ford ha ottenuto un guadagno dello 0,1%.
Circa il 50% delle auto vendute negli Stati Uniti viene prodotto all'interno del paese. Tra le importazioni, circa la metà proviene da Messico e Canada, con Giappone, Corea del Sud e Germania. Il 18% dei veicoli leggeri venduti negli Stati Uniti nel 2024 è stato assemblato in Messico, ha ricordato nei giorni scorsi Rogelio Garza, presidente esecutivo dell'Associazione messicana dell'industria automobilistica. Tesla, rileva il New York Times, potrebbe soffrire meno delle tariffe rispetto alla maggior parte delle altre case automobilistiche perche' assembla tutte le auto che vende in California e Texas. Ma Trump precisa che Elon Musk non ha influenzato la politica tariffaria sulle auto: "Non mi ha mai chiesto un favore negli affari, in nessun modo".
La reazione della Ue. "Mi rammarico profondamente per la decisione degli Stati Uniti di imporre tariffe sulle esportazioni automobilistiche europee. L'industria automobilistica è un motore di innovazione, competitività e posti di lavoro di alta qualità, attraverso catene di approvvigionamento profondamente integrate su entrambe le sponde dell'Atlantico", commenta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Ora valuteremo questo annuncio, insieme ad altre misure che gli Stati Uniti stanno prevedendo nei prossimi giorni". Dura la reazione del nuovo premier canadese Mark Carney all'annuncio di dazi del 25% sulle auto non prodotte negli Usa: è "un attacco diretto" contro il Canada.
L'avvertimento a Canada e EU: "Dazi più alti se vi coordinate"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato dazi più elevati a Unione Europea e Canada qualora i due Paesi collaborassero "per causare danni economici agli Usa". In un post su Truth Social ha avvertito: "Se l'Unione Europea collabora con il Canada per causare danni economici agli Usa, verranno imposte tariffe su larga scala, molto più elevate di quelle attualmente pianificate, su entrambi per proteggere il migliore amico che ciascuno di quei due Paesi abbia mai avuto"
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