mercoledì 26 marzo 2025

Padova. Il nigeriano ventottenne che spazza interi quartieri in città, non va espulso ( da Corriere della Sera, di Monica Zicchiero)

 Spazza le strade di Padova tutti i giorni per integrarsi e ottiene il permesso di soggiorno in pendenza di giudizio per cinque anni. Happy Ijebor è conosciuto da molti a Padova, ha 28 anni, è nigeriano, parla solo inglese ed è molto timido. Tutti i giorni esce di casa con scopa e paletta per tenere puliti marciapiedi e giardini nelle zone Forcellini, Sacra Famiglia, Madonna Pellegrina, Città Giardino, Sant’Osvaldo, Terra Negra. Lo fa da otto anni.

Vive in città dal 2017 e spera che mostrando buona volontà, gli si conceda la protezione internazionale. Racconta di essere scappato dalla Nigeria per motivi religiosi, di essere nel mirino di alcuni culti. La commissione territoriale glielo ha negato due volte. L’ultima un paio di settimane fa con una procedura accelerata, motivando il diniego con la «manifesta infondatezza» dei motivi della richiesta di asilo e al verdetto si accompagnava l’invito a lasciare l’Italia. In altre parole, rimpatrio. A quel punto, l’incontro fortuito con Aleksandra Stukova, dottoressa in legge dello studio dell’avvocata Caterina Bozzoli. Le legali prendono a cuore la sua situazione e fanno ricorso al tribunale di Venezia, competente in materia di appello sui verdetti della commissione per le richieste d’asilo. La causa finisce davanti al giudice Vincenzo Ciliberti, che nota nel fascicolo le foto di Happy al lavoro per pulire Padova.

«La commissione non ha rispettato i tempi della procedura accelerata e il giudice ha quindi concesso la sospensione del rigetto della richiesta di protezione e del rimpatrio — riferisce Bozzoli — E ha fissato l’udienza al 2030. Happy ha dunque diritto al permesso di soggiorno in pendenza di giudizio. Sfruttiamo questo tempo per cercargli un lavoro privato che gli permetta di frequentare una scuola serale, imparare l’italiano e prendere la licenza media». «Abbiamo cinque anni e non possiamo lasciarci sfuggire questa occasione. Quella di oggi è stata d’avvero una bella notizia», sorride Stukova. Non ha un lavoro, è un operatore ecologico volontario indipendente, per così dire, molto ligio e puntuale: tutti i giorni dalle 8 alle 13. 

I padovani di tanto in tanto gli allungano qualche spicciolo per i suoi servigi ma non ha reddito e vive con alcuni connazionali che gli danno una mano. Il carattere mite e la caparbietà nel rendersi utile non gli sono stati utili nel trovare un impiego perché timido, con tratti di vulnerabilità e per nulla a suo agio con la lingua italiana. Alla commissione aveva espresso il suo stato di sofferenza e frustrazione e il timore di essere rimpatriato in un paese nel quale non si sente al sicuro e e nel quale teme per la propria vita.

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