I tagli sono scritti nero su bianco nel Bilancio 2023 - 2025 del Campidoglio e vista la scure che si abbatte sulle fondazioni e sulle partecipate che si occupano di cultura, dal Teatro dell'Opera a Zètema passando per le Biblioteche di Roma, la Cgil Roma e Lazio lancia l'allarme.
Basta guardare il maxiemendamento di giunta che ieri è stato approvato in Assemblea capitolina e in cui sono elencati, uno per uno, i fondi investiti per quest'anno e la previsione di spesa per i prossimi due anni: la più importante municipalizzata del Campidoglio, Zètema, nel 2023 può contare su 40 milioni. Che diventano quasi 33 nel 2024 e ancora meno nel 2025 quando i soldi a disposizione saranno 32 milioni. Otto milioni in meno.
I fondi potranno aumentare se, nel bilancio del prossimo anno o con degli assestamenti, il Comune deciderà di invertire la rotta e mettere altri denari nel capitolo cultura.
Ma al momento la previsione è cupa. Anche per il Teatro dell'Opera, che è la fondazione più colpita dai tagli e che quest'anno ha in cassa 15 milioni di euro. Una somma destinata a diminuire nei due anni successivi quando avrà poco più di 10 milioni e 500 mila euro per portare avanti tutte le sue attività culturali.
La rassegna delle sforbiciate continua: al Teatro dell'Opera segue la fondazione Musica per Roma che perde più di 2 milioni di euro, pari al 28% dei finanziamenti. Lo scorso anno ha speso 7,5 milioni ma nel 2024 i soldi previsti sono 5,7 milioni che diventano 5,4 nel 2025.
Non va meglio per la fondazione Teatro di Roma, che ha in seno il Teatro Argentina, l'India, il Torlonia e il Valle. Per il 2023 può contare su un budget di 6,5 milioni ma la previsione è che la cifra diminuisca di un milione e 800 mila euro nel 2025. L'accademia Santa Cecilia perde circa un milione di euro in due anni infine le risorse messe a disposizione per il sistema delle Biblioteche comunali subiscono un tracollo del 20%.
"Siamo particolarmente preoccupati per Zètema - dichiara il segretario della Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola - invece dei tagli ci vorrebbe un incremento dei fondi a disposizione visto l'incremento del costo della vita. Non vorremmo che le assunzioni previste all'interno della municipalizzata rallentino, che si faccia di nuovo ricorso a subappalti e dunque al lavoro precario e che la programmazione e la qualità dell'offerta diminuiscano".
La preoccupazione del sindacalista è "pluriennale come il bilancio perché il rischio è di non riuscire a tornare ai livelli pre pandemia".
Il sindaco Roberto Gualtieri e l'assessora al Bilancio Silvia Scozzese esprimono invece la loro soddisfazione per essere riusciti a colmare quasi del tutto il problema delle minori entrate: tra il mancato incasso dell'Imu e il rincaro dei prezzi mancavano all'appello 350 milioni che sono stati recuperati quasi tutti.
"Nel 2023 rimane sostanzialmente tutto invariato - spiega la capogruppo del Pd Valeria Baglio - per quanto riguarda quello che è stato toccato per il 2024 e il 2025, lavoreremo affinché ci sia la stessa copertura e i tagli previsti scompaiano". Come i 3,5 milioni per le agevolazioni sulla Tari e sul trasporto pubblico, nonché i 24 milioni per l'illuminazione pubblica. Sempre in previsione Farmacap perde un 30% dei finanziamenti, Servizi per la Mobilità 15 milioni.
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