A giugno scorso Harding chiuse la stagione sinfonica dell'Accademia di Santa Cecilia, con un concerto cui partecipò il pianista Paul Lewis, 'mio amico di infanzia', oltre che ottimo musicista, per il Concerto di Grieg, e, nella seconda parte Vita di artista di Richard Strauss.
Per l'occasione l'Accademia registrò una breve introduzione-dichiarazione, in inglese, di Harding, tuttora visibile in rete, nella quale, testualmente il direttore disse: "a Santa Cecilia ho molti amici, non vengo spesso, ma negli ultimi vent'anni sono venuto abbastanza regolarmente".
Evidentemente i dirigenti dell'Accademia , dopo aver esaminate alcune candidature, non richieste ma certamente desiderate, ed averle tutte scartate, ha pensato che Harding, fra i direttori più noti in carriera, la cui amicizia e stima di Abbado, gli ha permesso di frequentare parecchi strumentisti ceciliani che nelle orchestre abbadiane hanno sempre suonato e, di conseguenza, sono stati diretti anche da lui, potesse essere la scelta giusta.
La decisione, preceduta da trattative, non è stata certo presa l'altro ieri, e dunque l'ufficializzazione della scelta del successore di Pappano poteva essere data anche prima. Ma l'Accademia , per distinguersi da tutte le altre grandi orchestre mondiali, nel cui consesso, un gruppo di critici, l'ha collocata, ha atteso la vigilia della scadenza del mandato di Pappano per dare notizia ufficiale.
La quale Accademia, ricalca quel che fece con Pappano, successore di Chung - si ricorderà che la prima volta che lo si vide sul podio dell'Accademia, fu all'Auditorium Conciliazione, in uno degli ultimi concerti prima del definitivo trasferimento nel nuovo auditorium in sostituzione di un direttore indisposto, affiancato dal pianista Lavandera - per la nomina di Harding il cui annuncio, segue non di molti mesi la sua presenza nel concerto di chiusura della precedente stagione sinfonica.
Come avevamo anticipato ieri, di Hardng ai giornali interesserà soprattutto la sua seconda professione, quella di pilota di aerei di linea. Lo ha fatto già Repubblica, con un giornalista di rango, come Enrico Franceschini. Figuriamoci che cosa non faranno gli altri giornali.
Nel caso di Pappano, le cose stavano diversamente da Harding, del quale consociamo ormai tutto. Pappano era quasi sconosciuto, ragione per cui noi per primi pensammo di scrivere la sua biografia, come poi abbiamo fatto, appena insediato a Roma, e pubblicata nel 2007, da Skira. Sono trascorsi già più di 15 anni da allora.
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