A dieci mesi dall’inizio della guerra di Vladimir Putin, il sostegno del mondo libero all’Ucraina aggredita è più vivo e forte che mai. Malgrado le conseguenze economico-sociali e le loro ricadute politiche, e ferma restando la speranza di diversi leader occidentali – a cominciare da Emmanuel Macron – che si arrivi al più presto a un cessate il fuoco che soddisfi gli obiettivi politici fondamentali degli ucraini.
È questo il senso della Conferenza "Solidali con l'Ucraina" convocata oggi a Parigi dal presidente francese, con la partecipazione di 46 Paesi e 24 organizzazioni internazionali: mentre si raccolgono impegni per donazioni nell’ordine di un miliardo di euro e si annuncia la creazione di un sistema di coordinamento degli aiuti per questo inverno, quello che si vuole mandare a Kiev è innanzitutto la garanzia di una solidarietà destinata a durare nel tempo.
Se nell’immediato il problema è come resistere all’inverno, la promessa dei Paesi amici di Kiev è che quel sostegno ci sarà anche dopo, quando si tratterà di cominciare a ricostruire il futuro...
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