Leggiamo su un giornale abruzzese, l'articolo nel quale si elencano contestazioni di varia natura a Leonardo De Amicis, deus ex machina della Perdonanza celestiniana dell'Aquila, che ogni anno si celebra a fine estate.
La contestazione maggiore è quella relativa alla spesa che i suoi 'avversari' politici reputano eccessiva. Dicono di ben oltre il milione di Euro. De Amicis si difende recando le cifre effettive: meno di 500.000 Euro per una parata di stelle, alcune delle quali son venute a brillare all'Aquila quasi gratuitamente e a far brillare la stella dell'Aquila, appannata dopo il disastroso terremoto.
Ciò che però nessuno ha contestato a De Amicis, e che è la cosa più grave, è l'aver ridotto una celebrazione antica e prestigiosa a edizione estiva del Festival di Sanremo, dove lui è di casa.
De Amicis difende il lavoro dell'Orchestra del Conservatorio, pure quella contestata, ma non perchè male ha fatto il direttore a offrirla, senza che agli studenti per nessuna ragione potesse giovare, e per giunta a costo vicino a zero.
E' questa la considerazione che l'attuale direttore del Conservatorio ha degli studi nel suo istituto, se ha ritenuto che quel Sanremo aquilano facesse bene ai suoi migliori studenti, componenti l'orchestra.
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