Ci sono gli dei dell’Olimpo Luciano Pavarotti e Mirella Freni, e ci sono anche una serie di divinità minori ma non per questo meno degne, anzi. Si intitola ‘Due secoli di artisti lirici modenesi’ la mostra curata dal giornalista e musicologo Daniele Rubboli che inaugura il prossimo due ottobre alle 11 in uno dei templi della musica nella nostra città: la sede della Corale Rossini, in via Livio Borri 30. Sono trentadue i ritratti di uomini e donne che, partendo dalla nostra provincia, hanno portato (e alcuni, come il soprano Serena Daolio, portano tutt’ora) la loro voce nei teatri di tutto il mondo. Storie esotiche e forse dimenticate che, nella settimana dedicata al maestro Pavarotti e a ‘Modena città del Belcanto’, meritano di essere ricordate. Come quella del tenore Arrigo Pola, nato a Finale, che dopo un’esibizione alle terme di Caracalla fu ‘rapito’ dal presidente delle Filippine e si trasferì a Manila, dove continuò a esibirsi con presenze pure in Giappone. O la storia di Ondino Righi, uno dei tenori più amati del Sud America. E ancora il soprano Maria Teresa Burchi, una delle più grandi cantanti wagneriane che vide i suoi natali a Sestola, o Teresa Chelotti, la prima Aida dell’edizione discografica di quest’opera. Colonne del Teatro alla Scala di Milano come il tenore Ferrando Ferrari e il basso Dario Caselli; straordinarie figure femminili come i soprani Luigia Boccabadati (primadonna in tutta Europa nelle opere di Rossini, Bellini e Donizetti) e Orianna Santunione, che con Pavarotti nel luglio del 1975 recitò ne ‘Un ballo in maschera’ all’Arena Sferisterio di Macerata. "L’obiettivo di questa mostra - ha spiegato Rubboli - è sottolineare ancora di più il legame tra Modena e la musica lirica. Non dimentichiamo che se proprio l’Italia ha inventato il ‘recitar cantando’ e l’Opera, Modena l’ha onorata fin dall’inizio". Un’occasione anche per scoprire il luogo in cui avviene la magia della corale Rossini, "per far capire a tutti i modenesi l’importanza di questa istituzione che l’anno prossimo compie 135 anni e che racchiude al suo interno ben quattro realtà: la Corale Rossini, il Serial Singers Gospel Choir, Diapasonica e il coro delle voci bianche, per un totale di oltre cento coristi", ricorda il presidente Romano Maletti, da ben 26 anni ‘anima’ di questa istituzione. La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 16 ottobre dalle 15 alle 18.
Nessun commento:
Posta un commento