Dalla storia dei rapporti di Beethoven con l'amato nipote, figlio di suo fratello, ben presto orfano, che Beethoven intendeva strappare dalle grinfie di sua madre che reputava 'una poco di buono', forse solo a causa della sua indipendenza, un noto quanto intraprendente drammaturgo italiano ha tratto una pièce teatrale che anche in questi mesi sta girando l'Italia sfruttando amicizie e rapporti indiretti che ha sempre coltivato, sfruttando la sua presenza a Radio Tre.
Della storia il nostro drammaturgo diede notizia su un quotidiano al quale all'epoca collaborava - parliamo già di alcuni anni fa. Niente di così interessante da meritare una particolare attenzione, oltre i fatti di cronaca e lo studio degli atti dei processi che Beethoven intentò contro sua cognata.
Dal giornale il passaggio a Wikiradio fu breve anzi brevissimo, immediato e quasi naturale come in molti altri casi del medesimo tenore - Wikiradio di Radio Tre, da cui è venuta la nostra conoscenza. Perchè anche quando trattasi di operazioni dubbie od inutili, la nostra sete di conoscenza non si appaga se non viene soddisfatta.
Adesso, proprio qualche minuto fa, abbiamo letto che quella stessa pièce - dotata di nuovo eclatante titolo - verrà presentata da Ottavia Piccolo a Mestre, per la stagione del Teatro Toniolo, la cui direzione artistica è affidata a Mario Brunello che, nel frattempo, ha avuto anche quella di un noto festival lacustre lombardo (avrà ancora tempo per il musicista o ha deciso di fare l'impresario e basta?) E quella stessa storia, quasi fosse un capolavoro di indagine storica e struttura drammaturgica insieme, ed anche nuovissimo, si è avvalsa anche della bravura di Fabrizio Gifuni, questa estate (evidentemente caduto anche lui nella rete del noto drammaturgo)
Da tempo il nostro drammaturgo ci ha costretti ad inseguirlo per piazze, festival, teatri ed anche radio, perché non manca occasione che lui non produca una nuova pièce su qualunque argomento o personaggio, e non solo della storia musicale, specie in coincidenza di anniversari e festeggiamenti vari. Costruite tutte con la medesima formuletta: quattro chiacchiere, che il più delle volte porge con la sua voce impostata inascoltabile, inframezzate da brani del musicista celebrato - nel caso in cui la pièce riguardi un musicista - o di qualche autorino scelto nel mazzo delle sue conoscenza anche radiofoniche. E così, anche in tempo di pandemia, sbarca alla bell'e meglio il lunario.
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